I tesori delle testimionianze 1

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Simpatia e socievolezza

Come popolo perdiamo molto per mancanza di simpatia e socievolezza. Chi parla di indipendenza e si chiude in se stesso non adempie il compito che Dio gli ha affidato. In quanto figli di Dio, dipendiamo gli uni dagli altri per la nostra felicità. Su noi gravano le esigenze di Dio e dell’umanità quindi, in questa vita, ciascuno di noi deve fare la propria parte. Esprimendo gli elementi innati della nostra natura proviamo simpatia per i nostri fratelli e gioia per gli sforzi fatti in vista del bene del prossimo. La felicità del cielo consiste nella pura comunione di esseri santi, nell’armoniosa vita con gli angeli e con i redenti che hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Noi non possiamo essere felici se ci limitiamo a pensare a noi stessi e ai nostri interessi personali. Dobbiamo vivere in questo mondo per avvicinare gli uomini al Salvatore. Facendo torto agli altri lo facciamo a noi stessi e se facciamo del bene agli altri lo facciamo a noi stessi: l’influsso di ogni opera, buona o cattiva che sia, si riflette sui nostri cuori. TT1 309.3

Anche se non sempre si ha il vantaggio di entrare in contatto con cristiani socievoli, amabili e gentili, abbiamo comunque il dovere di aiutarci a vicenda. Non tutti hanno ricevuto un’educazione adeguata e così appaiono rudi, contorti, da ogni punto di vista. Quando ci impegniamo per aiutarli a riconoscere i loro difetti, dobbiamo fare attenzione a non spazientirci e a non irritarci a causa delle loro debolezze. TT1 309.4

Alcuni, pur professandosi cristiani, non hanno un carattere gradevole, ma la bellezza della grazia cristiana può trasformarli, a patto che vogliano impegnarsi con diligenza per conseguire la mansuetudine e la cortesia di colui di cui dicono di seguire l’esempio, ricordando che “nessuno vive per se stesso”. Siamo collaboratori del Cristo: che posizione importante! TT1 310.1

Nelle grandi città, dove sono i missionari caratterizzati da spirito di sacrificio? Il Signore ha bisogno di collaboratori nella sua opera. Dovremmo temere di sottrargli il tempo che egli ci richiede; dovremmo temere di sprecarlo nell’ozio o nella vanità, dedicando a cose inutili il tempo prezioso che Dio ci ha donato per pregare, per leggere la nostra Bibbia e per lavorare in vista del bene del prossimo, per preparare noi e loro per la grande opera che ci è stata affidata. TT1 310.2

Le madri impiegano molto tempo per gli abiti che le renderanno più attraenti o per rendere i figli più eleganti. Abbiamo il dovere di vestirci in modo decoroso e di vestire i nostri figli decentemente, evitando gli ornamenti inutili, i ricami e tutte quelle cose che possono suscitare in noi e in loro l’amore per l’apparenza, perché questa è una tendenza pericolosa. Piuttosto dobbiamo impegnarci per coltivare le virtù cristiane. Nessuno di noi può essere esonerato dalle sue responsabilità e in nessun caso potremo presentarci davanti a Dio se non portiamo a termine l’opera che il Maestro ci ha affidato. TT1 310.3

C’è bisogno di missionari, uomini e donne, che non si sottraggano alle responsabilità. Il lavoro svolto in modo corretto non mancherà di dare buoni risultati. L’opera più urgente da compiere è quella di presentare il messaggio della verità in modo adeguato: con dolcezza e saggezza, avvicinandoci al nostro prossimo perché la salvezza degli altri è preziosa quanto la nostra. Noi possiamo diffondere il messaggio della verità nelle famiglie e, con spirito cristiano, esortare le persone ad accettare questo grande dono. Dobbiamo pregare con loro al momento opportuno, indicare loro le mete più elevate da raggiungere e poi presentare in modo adeguato le sacre verità per questi ultimi tempi. TT1 310.4

Nelle nostre chiese vi sono più riunioni di canto che di preghiera; se organizzate e dirette con cura e riverenza potranno esercitare un ottimo influsso. Purtroppo, si deve riconoscere che spesso si fanno troppe conversazioni inutili, troppe chiacchiere, che impediscono l’elevazione dei pensieri e non possono, quindi, affinare il comportamento. TT1 310.5