I tesori delle testimionianze 1

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Il Cristo liberatore

L’esempio del Cristo ci insegna che possiamo vincere soltanto resistendo agli attacchi di Satana. Gesù ha trionfato sull’avversario degli uomini lottando contro la tentazione e conosce qual è il potere di Satana sul genere umano. Poiché ha vinto per noi ci assicura i vantaggi di questa vittoria affinché, grazie al nostro impegno per resistere alle tentazioni di Satana, possiamo unire la nostra debolezza alla sua forza, la nostra indegnità ai suoi meriti. Sostenuti dalla sua potenza per superare le più forti tentazioni, possiamo resistere grazie al suo nome onnipotente e vincere come egli ha vinto. TT1 277.1

Il nostro Redentore ci ha assicurato la salvezza tramite terribili sofferenze. è vissuto, ignorato e disprezzato, per poter innalzare l’uomo fino agli onori celesti e alla gloria eterna, grazie alla sua profonda umiliazione e alla sua meravigliosa sottomissione. I peccatori potranno lamentarsi perché il cielo è accessibile solo lottando, rinunciando a se stessi e soffrendo? TT1 277.2

Molti uomini orgogliosi chiedono: “Perché mi devo umiliare e pentire prima di avere la certezza di essere accettato da Dio e di ottenere la vita eterna? Perché il sentiero che conduce al cielo non è meno difficile e più piacevole?” Sottoponiamo a tutti coloro che dubitano e mormorano l’esempio del Cristo, mentre soffriva per gli errori degli uomini e sopportava terribili privazioni. Egli era senza peccato, era addirittura il principe del cielo, ma ha condiviso la sorte dei peccatori per amore dell’uomo: “Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione”. Isaia 53:5. TT1 277.3

Il Cristo ha sacrificato tutto perché l’uomo potesse accedere al cielo. Ora spetta all’uomo dimostrare che cosa sia disposto a sacrificare per amore del Cristo e per ottenere la vita eterna. Coloro che comprendono nella sua giusta dimensione la grandezza della salvezza e il prezzo pagato per ottenerla, non si lamenteranno perché sono costretti a “seminare con lacrime” e perché la lotta e la rinuncia caratterizzano la loro vita. Le condizioni della salvezza dell’uomo sono determinate da Dio: rinunciare a se stesso e prendere la propria croce. Per un peccatore pentito questa è l’unica via per trovare consolazione e pace. Il pensiero che Gesù abbia accettato umiliazioni e sacrifici, che l’uomo non sarà mai chiamato a subire, dovrebbe eliminare ogni contestazione. La gioia più profonda è percepita da colui che si pente sinceramente nei confronti di Dio per aver trasgredito la sua legge e ripone la sua fiducia in Cristo, il Redentore e l’Avvocato dei peccatori. TT1 277.4

Gli uomini si affannano per assicurarsi le ricchezze terrene. Si affaticano, sopportano difficoltà e privazioni pur di conseguire vantaggi materiali. Perché i peccatori dovrebbero essere meno disposti a resistere, a soffrire, a fare sacrifici, per ottenere un tesoro eterno, una vita simile a quella di Dio, una corona immortale che non appassisce? I tesori inestimabili del cielo, un’eredità che supera ogni immaginazione, e la gloria eterna devono essere conseguiti a qualsiasi prezzo. Non mormoriamo pensando a ciò a cui dobbiamo rinunciare, perché il Signore ha accettato il sacrificio prima di noi. Non dovremmo evitare le sofferenze e le privazioni, perché il Re del cielo le ha sopportate in favore dei peccatori. La rinuncia alle comodità e ai propri interessi non deve provocare nessun tipo di scontentezza, poiché il Redentore del mondo ha accettato tutto questo per noi. Anche se consideriamo le nostre rinunce, le nostre privazioni e i nostri sacrifici estremamente importanti ci renderemo conto che tutto ciò ci costa meno, da ogni punto di vista, di quanto non sia costato al Principe della vita. Qualsiasi nostro sacrificio diventa insignificante se paragonato a ciò che il Cristo ha fatto per noi. TT1 277.5