I tesori delle testimionianze 1

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L’amore per l’apparenza e per il divertimento

La vanità nel vestire e l’amore per il divertimento sono una grande tentazione per i giovani. Dio richiede che tutti noi assolviamo quegli impegni sacri che egli ci propone. Egli reclama il cuore, l’anima e gli affetti. Questa è la risposta che a volte diamo: “Io non pretendo di essere un cristiano!””. Se non lo siete, che cosa cambia? Dio non ha forse su di voi gli stessi diritti che ha su quanti si professano suoi figli? Visto che vi vantate della vostra mancanza di interesse per le realtà spirituali, pensate che il Signore non si curi della vostra trascuratezza e della vostra ribellione? Ogni volta che disprezzate l’appello di Dio, ogni occasione che perdete per accettare la misericordia che vi viene offerta, tutto ciò verrà iscritto nella lista dei peccati che saranno presentati quando il vostro caso verrà esaminato nel giorno del giudizio. Mi rivolgo a tutti voi, allievi e insegnanti, e vi dico: “Dio reclama i vostri affetti, la vostra ubbidienza e la vostra sincera devozione. Ancora per un po’ di tempo vi viene offerta la grazia di Dio e potete approfittare di questa opportunità di arrendervi a Dio senza riserve”. TT1 240.4

L’ubbidienza e la sottomissione alle esigenze di Dio sono le condizioni indicate dall’apostolo mediante le quali noi diventiamo figli di Dio e membri della sua famiglia. Ogni bambino e ogni giovane, ogni uomo e ogni donna sono stati riscattati da Gesù, mediante il suo sangue, da quell’abisso in cui Satana voleva trascinarli. Se i peccatori non accetteranno la liberazione offerta loro gratuitamente, saranno dispensati da ogni obbligo? La loro decisione di rimanere nel peccato e nell’aperta trasgressione non diminuisce la loro colpa. Gesù ha pagato il prezzo del loro riscatto e quindi gli appartengono. Se non ubbidiscono a colui che ha dato la propria vita per loro e consacrano tempo, forza e talenti al servizio di Satana, riceveranno il loro salario: la morte. TT1 241.1

La gloria incorruttibile e la vita eterna sono la ricompensa che il nostro Redentore offre a coloro che gli ubbidiranno. Grazie a lui possono acquisire la perfezione del carattere e vincere come egli ha vinto. Gesù ha dato loro un esempio nella sua vita per dimostrare come possono vincere: “...il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”. Romani 6:23. TT1 241.2

Le richieste di Dio sono uguali per tutti. Coloro che preferiscono trascurare la salvezza che viene offerta loro gratuitamente per soddisfare se stessi rimanendo nemici di Dio, nemici del Redentore che si sacrificò per loro, riceveranno la loro ricompensa: seminando per la carne raccoglieranno dalla carne corruzione. TT1 241.3

Coloro che hanno accettato il Cristo mediante il battesimo, dimostrando con questo atto la loro rinuncia al mondo e la loro decisione di iniziare una nuova vita, non devono avere degli idoli. Coloro che un giorno si sono rallegrati nella certezza del perdono, che hanno provato l’amore del Salvatore e continuano a rimanere legati ai nemici del Cristo, rigettando quella giustizia perfetta che Gesù offre loro, percorrendo quelle vie che egli condanna, saranno giudicati più severamente dei pagani, i quali non hanno mai ricevuto i messaggi di Dio e non hanno mai conosciuto il vero carattere di Dio o la sua legge. Coloro che rifiutano di accettare la conoscenza che Dio ha offerto loro e scelgono i divertimenti, le vanità, le follie del mondo, rifiutando di conformare la propria vita alle giuste e sante esigenze della legge di Dio, sono colpevoli, agli occhi di Dio, dei peggiori peccati. La loro colpa e la relativa punizione saranno proporzionate alla conoscenza e ai privilegi ricevuti. TT1 241.4

Il mondo è assorbito dai divertimenti. Il primo e principale pensiero di molte persone, soprattutto delle donne, è costituito dall’amore per il vestire e per il piacere. Questo determina l’infelicità di molti. Alcuni di coloro che dicono di amare e di osservare i comandamenti di Dio imitano il più possibile le abitudini della società, pur professandosi cristiani. TT1 241.5

Alcuni giovani amano talmente le apparenze che sono disposti perfino a rinunciare al nome di cristiani pur di seguire le loro inclinazioni per sfoggiare nuovi abiti o dedicarsi a soddisfare i loro piaceri! TT1 241.6

La semplicità nel vestire è un aspetto dei doveri cristiani. Vestire in modo semplice, astenendosi dallo sfoggio di gioielli e di ornamenti di ogni tipo, è in stretta armonia con la nostra fede. Apparteniamo a coloro che si rendono conto della follia di quegli uomini che si abbandonano a stravaganze nel vestire e nella passione per i divertimenti? Se è così, dovremmo far parte di quei cristiani che evitano qualsiasi cosa possa incoraggiare questo spirito che vuole impossessarsi della mente e del cuore di coloro che vivono in funzione delle realtà terrene e non si preoccupano minimamente degli altri. TT1 241.7

Cari giovani, ho notato in alcuni di voi una passione per l’abbigliamento e per lo sfarzo che mi ha rattristato. Alcuni hanno ricevuto una buona educazione, hanno goduto di privilegi spirituali fin dalla fanciullezza e hanno accettato il Cristo tramite il battesimo, dichiarando così di aver rinunciato al mondo. Nonostante ciò ho notato una vanità nel modo di vestire e una leggerezza nel modo di comportarsi che rattristano il Salvatore e gettano il discredito sull’opera di Dio. Ho constatato con rammarico il vostro declino spirituale e la vostra tendenza a preoccuparvi del vostro abbigliamento e di tutto quello che ne deriva. Alcuni hanno avuto l’idea poco felice di procurarsi catene o spille d’oro e hanno dimostrato cattivo gusto portandole con ostentazione. Posso paragonare il loro carattere al pavone vanitoso che fa la ruota per far ammirare le sue piume variopinte: è tutto quel che può fare questo uccello per riuscire a mettersi in mostra perché la sua voce e le sue forme non hanno nulla di attraente. TT1 242.1