I tesori delle testimionianze 1

174/336

Sviluppare la fiducia in se stessi

Molti ragazzi sembrano ben educati quando si trovano ancora sotto l’influsso di una certa disciplina, ma quando non possono più contare sul loro sistema di norme e regolamenti sembrano incapaci di riflettere, agire e decidere. Questi bambini sono stati così a lungo limitati da una disciplina di ferro, che impediva loro di pensare, agire e scegliere da soli, che ora non hanno nessuna fiducia in loro stessi e non sanno comportarsi in base a parametri e opinioni propri. Accade, allora, che quando si trovano lontani dai genitori e devono agire da soli non hanno la fermezza di carattere necessaria perché non sono stati abituati a utilizzare il loro raziocinio e quindi la loro mente non si è sviluppata e rafforzata in modo adeguato. Essi sono stati così a lungo sotto il controllo assoluto dei genitori che dipendono completamente da loro: i genitori sono diventati la loro mente e il loro metro di misura. TT1 218.1

D’altra parte i giovani non dovrebbero credere e agire in modo del tutto indipendente dal giudizio di genitori e insegnanti. I ragazzi devono essere abituati a rispettare l’esperienza degli adulti e lasciarsi guidare da genitori e maestri. Devono essere educati in modo che la loro mente sia in sintonia con quella del padre, della madre e degli insegnanti e siano quindi pronti a valutare la possibilità di accettare i loro consigli. Quando saranno lontani da genitori e insegnanti, potranno dimostrare di non avere un carattere che somigli a una canna mossa dal vento. TT1 218.2

Una severa disciplina che non permette ai giovani di pensare e agire da soli, secondo la loro possibilità e il proprio punto di vista per sviluppare la riflessione, il rispetto di se stessi, la fiducia nelle proprie capacità, produrrà invariabilmente una categoria di esseri deboli sia mentalmente sia moralmente. Quando dovranno agire da soli riveleranno di essere stati educati secondo metodi adatti agli animali: la loro volontà, invece di essere guidata, è stata assoggettata all’autorità e alla disciplina di genitori e insegnanti. TT1 218.3

Genitori ed educatori che si vantano di avere un assoluto controllo della mente e della volontà dei ragazzi di cui si occupano, cesserebbero di vantarsene se si rendessero conto della vita futura di quei bambini e di quei giovani che sono stati soggiogati con la forza o la paura. Essi non sono pronti ad affrontare le dure responsabilità della vita. Quando questi giovani non saranno più sotto il controllo di genitori e insegnanti, costretti a pensare e ad agire da soli, correranno il rischio di sbagliare e cedere alla tentazione. TT1 218.4

Essi non hanno successo nella vita e le stesse manchevolezze si riscontrano anche nella loro vita religiosa. Se gli educatori di bambini e giovani potessero rendersi conto del risultato futuro di questa errata impostazione disciplinare, cambierebbero i loro metodi educativi. Questi insegnanti, che sono stati elogiati per il controlIo esercitato sulla volontà degli allievi, non sono affatto i migliori anche se le apparenze sembrano, per il momento, dimostrare il contrario. TT1 218.5

Dio non ha mai voluto che la mente umana fosse dominata da un altro uomo. Coloro che si impegnano affinché i loro allievi abdichino in favore della loro personalità e cercano di essere la loro mente, la loro coscienza e la loro volontà, si assumono grandi responsabilità. Questi ragazzi, in determinate occasioni, possono sembrare simili a soldati ben addestrati. Quando, però, non si sentono più vincolati, si nota l’incapacità di agire in modo indipendente, sulla base dei principi. Coloro invece che si prefiggono il compito di educare i propri studenti in modo tale che siano in grado di agire come uomini e donne di saldi principi, certi di prepararli per qualsiasi ruolo nella vita, sono gli educatori più utili e più efficaci. La loro opera può sembrare priva di vantaggi agli occhi di osservatori superficiali, i loro metodi possono anche essere ritenuti meno efficaci di quelli utilizzati da coloro che dominano con autorità assoluta sulle menti e sulla volontà dei propri allievi, ma la vita futura degli studenti rivelerà i frutti di questo metodo educativo. TT1 219.1

Genitori e insegnanti corrono il rischio di voler esercitare disciplina e autorità e di non instaurare un buon dialogo con i figli e gli allievi. Spesso sono troppo distaccati, esercitano la loro autorità con tono freddo, privo di simpatia, che certamente non conquista il cuore dei figli e degli studenti. Se riunissero intorno a sé i ragazzi, se dimostrassero affetto, se rivelassero un sincero interesse per tutti i loro sforzi, mettendosi, a volte, al loro stesso livello, li renderebbero felici e conquisterebbero il loro amore e la loro fiducia. In questo modo i giovani proverebbero maggiore affetto e maggiore rispetto per genitori e insegnanti. TT1 219.2

Le abitudini e i principi di un maestro devono essere considerati più importanti della sua preparazione culturale. Se è un cristiano sincero sentirà la necessità di interessarsi all’educazione fisica, mentale, morale e spirituale dei suoi allievi. Per esercitare un influsso positivo egli deve avere un vero autocontrollo e provare un sincero affetto per i suoi studenti, manifestandoli nei suoi sguardi, nelle sue parole, nelle sue azioni. Egli deve avere una fermezza di carattere tale da riuscire a plasmare la mente dei suoi allievi, impartendo loro una buona educazione. È la prima educazione che generalmente forma il carattere per la vita. Coloro che si occupano dei giovani devono essere in grado di sviluppare al massimo le facoltà della mente e comprendere quale sia il metodo più adatto per accrescere le loro capacità ed esercitarle nel modo migliore. TT1 219.3