I tesori delle testimionianze 1

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La preghiera in pubblico

Gesù voleva convincere i suoi discepoli che le loro preghiere dovevano essere brevi e dirette, senza preamboli. Diede loro l’esempio della lunghezza e del contenuto della preghiera che esprime il desiderio di ricevere benedizioni temporali e spirituali, e la gratitudine che ne consegue. Questo esempio di preghiera è completo! Essa è semplice, ma si riferisce a tutti i bisogni reali dell’uomo. Uno o due minuti sono sufficienti per una comune preghiera. Vi possono essere, però, delle circostanze nelle quali la preghiera è suggerita dallo Spirito di Dio. Tutto l’essere è profondamente scosso e tormentato nella ricerca del suo Dio. Lo spirito lotta come lottò Giacobbe e non si dà pace fino a quando non si manifesta la potenza divina. Ecco come Dio vuole che si proceda. TT1 191.5

Molti, però, pronunciano preghiere aride che sono quasi dei sermoni. Essi pregano non per Dio, ma per coloro che li ascoltano. Se si rivolgessero a Dio e comprendessero veramente ciò che fanno, sarebbero allarmati della loro stessa audacia perché si renderebbero conto che stanno facendo un discorso al Signore, sotto forma di preghiera, come se il Creatore dell’universo avesse bisogno di particolari informazioni su questioni di carattere generale in rapporto a quello che accade nel mondo. Queste preghiere sono simili a “un rame risonante e a uno squillante cembalo”: in cielo non sono affatto prese in considerazione. Gli angeli di Dio si stancano come i mortali che sono costretti ad ascoltarle. TT1 191.6

Gesù trascorreva molto tempo in preghiera. Si rifugiava in qualche luogo solitario per rivolgere al Padre le sue richieste. Quando le attività della giornata si erano concluse, mentre gli altri, stanchi, andavano a riposare, egli dedicava il suo tempo alla preghiera. Non vogliamo affatto scoraggiarvi: è così necessario pregare e vigilare! Non abbiamo ancora sufficientemente pregato sotto l’influsso dello Spirito e con intelligenza. La preghiera fervente ed efficace è sempre opportuna e non potrà mai stancare. Al contrario essa interesserà coloro che l’ascoltano e conforterà coloro che apprezzano le realtà spirituali. TT1 192.1

Siccome la preghiera segreta è trascurata, molti, quando si riuniscono per lodare Dio, pronunciano in pubblico preghiere lunghe, noiose e scoraggianti. In queste occasioni sembra vogliano recuperare una settimana di doveri trascurati e allora pregano nella speranza di riuscire a riscattare la propria negligenza e placare le proprie coscienze che li rimproverano. Essi pensano di assicurarsi il favore di Dio. Ma molto spesso queste preghiere abbassano coloro che le ascoltano allo stesso livello di quelli che le pronunciano. Se i cristiani comprendessero l’insegnamento del Cristo a proposito della vigilanza e della preghiera, loderebbero Dio in modo più intelligente. TT1 192.2

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Dobbiamo riunirci intorno alla croce. Il Cristo e il Cristo crocifisso deve essere il tema della nostra contemplazione e della nostra conversazione per suscitare in noi una gioia profonda. Dovremmo poter contare su questi incontri speciali per conservare viva nella nostra mente ogni benedizionie ricevuta da Dio, per esprimere la nostra gratitudine per il suo grande amore e la nostra decisione di affidare ogni cosa a quelle mani che furono inchiodate sulla croce per noi. Dobbiamo imparare, fin d’ora, a parlare la lingua di Canaan e a cantare gli inni di Sion. Il mistero e la gloria della croce ci permetteranno di comprendere il valore dell’uomo e l’importanza di impegnarci in favore dei nostri fratelli per condurli fino al trono di Dio. — Testimonies for the Church 4:462 (1880). TT1 192.3