I tesori delle testimionianze 1

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Preghiere brevi e dirette

Tutti devono comprendere che pregare brevemente è un dovere del cristiano. Dite al Signore ciò che volete senza tanti giri di parole. Nella preghiera privata ognuno ha il privilegio di pregare quanto vuole sia per amici sia per parenti. La propria stanza è il luogo adatto per esporre tutte le difficoltà, le prove e le tentazioni personali. Una riunione di preghiera, invece, non è l’occasione per esporre i problemi di carattere personale. TT1 189.4

Qual è lo scopo di questi incontri? È forse quello di informare Dio, di metterlo al corrente, tramite la preghiera, di tutto ciò che sappiamo? Ci riuniamo per incoraggiarci a vicenda attraverso uno scambio di pensieri e di sentimenti, per attingere forza, conoscenza e coraggio, prendendo coscienza delle speranze e delle aspirazioni dei fratelli. Pregando con fervore e con tutto il cuore, rivolgendoci a Dio con fede, otteniamo incoraggiamenti e forza dalla Fonte dell’onnipotenza. Queste riunioni devono rappresentare momenti preziosi e dobbiamo fare il possibile per renderle interessanti per tutti coloro che hanno un sia pur minimo interesse per le realtà spirituali. TT1 189.5

Temo, però, che alcuni non espongano in privato a Dio le loro preoccupazioni, ma le riservino per gli incontri di preghiera e in queste occasioni esprimano quello che avrebbero dovuto dire in privato. Queste persone possono essere definite gli elementi disturbatori della conferenza o della riunione di preghiera. Esse, infatti, non danno un contributo positivo, non edificano. Le loro preghiere fredde, le loro testimonianze interminabili, l’elenco dei loro errori esercitano un influsso negativo sull’assemblea. Tutti i presenti tirano un sospiro di sollievo quando queste preghiere sono finite. Dopo tali interventi è quasi impossibile ripristinare il giusto equilibrio. In base ai messaggi che ho ricevuto sottolineo che le nostre riunioni devono essere spirituali, fraterne e non troppo lunghe. È necessario sentirsi in famiglia: la riservatezza, l’orgoglio, la vanità, il timore dovrebbero essere lasciati a casa. Le piccole divergenze e i pregiudizi non devono caratterizzare questi incontri. Come in una famiglia unita, la semplicità, la dolcezza, la fiducia e l’amore devono regnare nel cuore dei fratelli e delle sorelle che si incontrano per essere edificati e incoraggiati, condividendo le proprie esperienze spirituali. TT1 190.1

“Voi siete la luce del mondo” dice il Maestro. Non tutti fanno le stesse esperienze nella loro vita spirituale, ma tutti possono comunicare con semplicità e umiltà la propria. Tutti coloro che proseguono il cammino della vita cristiana dovrebbero avere, e avranno, un’esperienza vivente, nuova, interessante. Un’esperienza simile è fatta di prove quotidiane, di lotte, di tentazioni, di impegno, ma anche di vittorie, di pace e di gioia conseguite grazie al Cristo. Il semplice racconto delle nostre esperienze comunica forza, conoscenza e ciò può aiutare gli altri a progredire nella loro vita spirituale. Quando ci riuniamo per lodare Dio questo incontro deve essere interessante e allo stesso tempo istruttivo per coloro che amano le realtà spirituali. TT1 190.2