I tesori delle testimionianze 1

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Le conseguenze degli eccessi

Nessun uomo può veramente amare la propria moglie che si sottomette passivamente e diventa una schiava per soddisfarne le passioni. In questo modo la donna perde quel valore che un tempo aveva agli occhi del marito. Egli si rende conto che è caduta in basso e sospetta che, con la stessa sottomissione, possa lasciarsi trascinare da altri. Mette in dubbio la sua fedeltà e la sua purezza e, stanco di lei, cerca altri mezzi per risvegliare ed eccitare le sue passioni diaboliche. La legge di Dio non viene rispettata. Questi uomini sono peggio delle bestie; sono veri demoni con sembianze umane. Essi ignorano cosa sia l’amore vero e santo che eleva e nobilita l’essere umano. TT1 186.2

Anche la moglie diventa gelosa del marito e sospetta che, qualora se ne presenti l’opportunità, egli sarebbe disposto a fare la corte a un’altra donna. Si rende conto che non è sotto il controllo della coscienza o del timore di Dio; tutte queste barriere sono state abbattute dalle sue passioni. Nel marito l’immagine di Dio è completamente offuscata dalla sua corruzione. TT1 186.3

Il mondo è pieno di uomini e donne di questo genere. Case ben tenute, sistemate con gusto, nascondono all’interno un vero inferno. Immaginate, se potete, come possono essere i figli di tali genitori. Non scenderanno a un livello ancora più basso? I genitori danno ai figli l’impronta del carattere. I figli ereditano il carattere dei loro genitori e avranno le stesse inclinazioni. Satana, poi, approfitta di queste tendenze per accentuarle ancora di più. È necessario stabilire se la moglie deve sentirsi obbligata a cedere senza riserve alle esigenze del marito quando si rende conto che egli è dominato unicamente dalla passione e quando sa che cedendo non farà altro che danneggiare il proprio corpo, che Dio desidera sia utilizzato in vista della santificazione per offrirlo come sacrificio vivente, a lui gradito. TT1 186.4

Non è un amore puro e santo quello che induce la moglie a soddisfare gli istinti del marito a scapito della salute e della vita. Se possiede vero amore e vera saggezza, cercherà di distogliere il marito dall’idea di volere a tutti i costi soddisfare le sue passioni e lo orienterà verso le realtà spirituali. Forse sarà necessario, anche a rischio di dispiacere al marito, insistere con umiltà e affetto, per convincerlo a non degradare il proprio corpo cedendo alla sensualità. Ella dovrebbe, con tenerezza e delicatezza, ricordargli che Dio è il primo ad avere dei diritti su tutto il nostro essere e che per lei è impossibile ignorarlo perché sarà ritenuta responsabile nel giorno del giudizio di Dio. “E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo”. 1 Corinzi 6:19, 20. “Voi siete stati riscattati a prezzo; non diventate schiavi degli uomini”. 1 Corinzi 7:23. TT1 186.5

Se una donna ha sentimenti elevati e preserva la propria dignità nella santità e nell’onestà, potrà fare molto, grazie al suo influsso positivo, per santificare il marito e in tal modo adempiere la propria missione. In questo modo salverà suo marito e se stessa. Naturalmente è necessario agire con molta delicatezza. Sono necessari pazienza e saggezza, coraggio morale e tenacia. La forza e la grazia possono essere conseguite tramite la preghiera. Il cuore sarà guidato da un amore sincero. Solo l’amore per Dio e l’amore per il marito possono essere le vere motivazioni. TT1 187.1

Se una moglie decide che il marito ha il diritto di controllare il suo corpo e il suo spirito e si conforma ai suoi punti di vista, perde completamente la sua personalità. Ella non è altro che l’ombra di suo marito, un semplice automa sottoposto alla sua volontà, una creatura destinata a soddisfare i suoi desideri. Egli pensa, decide e agisce per lei. Con questa passività disonora Dio, perché in realtà dovrebbe assumere le proprie responsabilità nei confronti dell’Altissimo. TT1 187.2

Quando una moglie lascia il controllo del suo corpo e del suo spirito al marito, assumendo un atteggiamento di passività, sacrificando la propria coscienza, la propria dignità e anche la propria personalità, perde ogni occasione per esercitare questo influsso in vista del bene e grazie al quale potrà condurre suo marito a un livello superiore. Ha il dovere di addolcire la sua natura rozza, affinarne e purificarne i modi, inducendolo a lottare contro le sue passioni e orientare il suo spirito verso le realtà spirituali, affinché siano entrambi partecipi della natura divina perché sono sfuggiti alla corruzione che regna nel mondo a causa della concupiscenza. TT1 187.3