I tesori delle testimionianze 1

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Capitolo 48: La corruzione morale

Mi è stato mostrato che viviamo circondati dai pericoli e dalle difficoltà degli ultimi tempi. A causa della crescente malvagità, l’amore di molti si raffredderà. La parola “molti” si riferisce a coloro che si proclamano discepoli del Cristo. Essi si lasciano suggestionare dalla crescente corruzione e si allontanano da Dio. Eppure non sarebbe necessario vivere simili esperienze. Le ragioni della loro debolezza vanno ricercate nel fatto che non sanno rinunciare ai loro peccati. Il loro amore per Dio diminuisce in proporzione all’affermarsi della corruzione: ciò dimostra che essi sono coinvolti, almeno fino a un certo punto, dalla crescente immoralità; se così non fosse essa non potrebbe influire sul loro amore per l’Altissimo, né potrebbe indebolire il loro zelo e il loro fervore per la sua opera. TT1 178.1

Mi è stato presentato un terribile quadro della condizione del mondo: ovunque prevale l’immoralità; la dissolutezza è il peccato che caratterizza quest’epoca. Mai come ora, infatti, il vizio si è affermato in modo così sfacciato. La gente sembra quasi stordita e coloro che amano la virtù e la vera spiritualità si sentono scoraggiati dalla sua baldanza, dalla sua forza e dalla sua diffusione. Lo sviluppo della corruzione non riguarda soltanto i non credenti e gli schernitori; purtroppo anche molti uomini e donne che professano la religione del Cristo sono colpevoli. Alcuni, pur affermando di attendere la sua venuta, sono meno pronti per questo evento di quanto non lo sia lo stesso Satana. Essi non purificano se stessi: sono stati schiavi così a lungo delle loro passioni che ormai è del tutto naturale avere pensieri impuri e un’immaginazione distorta. È impossibile per il loro spirito soffermarsi sulle realtà pure e sante, così come sarebbe impossibile deviare le acque delle cascate del Niagara per farne risalire il corso. TT1 178.2

Giovani e bambini, di ambo i sessi, si lasciano trascinare dalla corruzione e sono vittime del vizio che distrugge il corpo e l’anima. Molti cosiddetti cristiani sono anche loro così ottenebrati dalle stesse tendenze che le loro percezioni morali sono annebbiate e non riescono più a valutare cosa sia il peccato. Persistendo in questa direzione giungeranno, automaticamente, alla rovina completa. L’uomo, l’essere più nobile della terra, creato a immagine di Dio, si trasforma in un animale! Egli diventa rozzo e corrotto. È necessario che ogni cristiano impari a frenare le proprie passioni e a lasciarsi guidare da buoni principi, diversamente non può essere degno del nome del Cristo. TT1 178.3

Alcuni, pur professandosi cristiani, non si rendono conto della gravità del peccato della masturbazione e delle relative conseguenze. Questa abitudine, a lungo praticata, ha accecato la loro mente e sottovalutano questo peccato così degradante, che debilita l’organismo e distrugge le facoltà intellettuali. I principi morali sono privi di efficacia nei confronti di un’abitudine così radicata. I solenni messaggi del cielo non possono imprimersi efficacemente nell’animo di coloro che indulgono in questo vizio così avvilente. Il cervello e tutto il sistema nervoso hanno perso la loro forza a causa di un’eccitazione morbosa che mira a soddisfare un innaturale desiderio di abbandono sensuale. Le sensibili terminazioni nervose del cervello, che sono in relazione con l’intero organismo, sono gli unici veicoli tramite i quali Dio può comunicare con l’uomo e agire nella sua vita interiore. Qualsiasi cosa venga a turbare la circolazione delle correnti elettriche del sistema nervoso indebolisce, per riflesso, il vigore delle facoltà vitali e determina, quindi, l’indebolimento di quelle facoltà mentali. In base a questi dati, quanto è importante che pastori o membri di chiesa che si professano cristiani si astengano nel modo più assoluto da questo vizio che degrada lo spirito! TT1 178.4

Ho provato un’angoscia profonda vedendo la debolezza del popolo di Dio. Il male regna ovunque e l’amore di molti si raffredderà. Sono pochi quei cristiani che considerano la vera portata di questo problema ed esercitano il necessario autocontrollo, quando l’opinione pubblica e le consuetudini non li condannano. Pochi sanno frenare le proprie passioni soltanto perché sentono l’obbligo morale di farlo nel rispetto di Dio! Le migliori facoltà dell’uomo sono diventate schiave dei suoi desideri. TT1 179.1