La Storia Della Redenzione
Eva diventa tentatrice
Dopo aver mangiato il frutto, Eva s’immaginò di sentire dentro di sé il potere vivificante di una nuova ed elevata esistenza come risultato dell’influenza stimolante del frutto proibito. Mentre era alla ricerca del marito con le mani piene di frutta, Eva si trovò sotto l’effetto di un’innaturale e strana eccitazione. Raccontò al marito il saggio discorso del serpente e volle condurlo presso l’albero della conoscenza. Gli disse che aveva mangiato il frutto, e che invece di sperimentare una sensazione di morte, aveva provato una sensazione piacevole e stimolante. Ma, mangiando il frutto, essa disobbedì a Dio, e divenne un mezzo per provocare la caduta di suo marito. SDR 21.1
Un’espressione di tristezza e preoccupazione apparve sul viso di Adamo. Restò attonito e si allarmò. Alle parole di Eva egli rispose che questa doveva essere l’opera del nemico contro il quale erano stati avvertiti, e che secondo la sentenza del Signore essa doveva morire. In risposta, Eva invitò il marito a mangiare il frutto, ripetendo le parole del serpente che non sarebbero morti; che le parole del serpente dovevano essere vere, perché non aveva percepito alcuna maledizione divina nei suoi riguardi. Adamo comprese che la sua compagna aveva trasgredito il comandamento del Signore, disprezzando l’unica proibizione che gli era stata sottoposta come una prova di fedeltà e amore. Nella sua mente ci fu una terribile lotta. Egli si sentiva colpevole perché aveva permesso che Eva si allontanasse da lui. Ma ora, che l’errore era stato commesso, doveva separarsi dalla sua compagna che gli aveva arrecato tanta gioia. Che cosa poteva fare. E nel più totale sconforto decise di condividere il suo destino. Ragionò che Eva era una parte di se stesso, e se lei doveva morire, sarebbe morto con lei, perché non poteva sopportare il pensiero di separarsi da lei. Gli mancava la fede nel suo Creatore misericordioso e benevolo. Non gli venne in mente che Dio, che lo aveva creato dalla polvere della terra per farne un essere vivo e bello, e aveva creato Eva per essere la sua compagna, potesse sostituirla. Le parole di quel saggio serpente non potrebbero essere vere, dopo tutto? SDR 21.2
Ecco Eva davanti a lui, bella e adorabile, e apparentemente innocente come prima della sua disobbedienza. Esprimeva maggiore amore di prima. Nessun segno di morte si notava in lei, e così decise di affrontare le conseguenze. Afferrò il frutto e lo mangiò velocemente e come Eva non sentì subito alcun effetto negativo. SDR 22.1
La donna credeva di essere capace di discernere tra il bene e il male. La lusinghiera speranza di raggiungere un livello superiore di conoscenza l'aveva portata a credere che il serpente fosse il suo amico speciale, che avesse un grande interesse per il suo benessere. Se avesse cercato suo marito e se entrambi avessero trasmesso al loro Creatore le parole del serpente, sarebbero stati immediatamente liberati da questa astuta tentazione. Il Signore non voleva che scoprissero nulla del frutto dell'albero della conoscenza, perché allora sarebbero stati esposti all'astuzia di Satana. Sapeva che sarebbero stati perfettamente al sicuro se non avessero toccato quel frutto. SDR 22.2