La Storia Della Redenzione

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Nella sala del tribunale

La folla reclamava il sangue di Gesù. Lo flagellarono crudelmente, gli fecero indossare un mantello color porpora e gli posero sul capo una corona di spine. In mano gli misero una canna, gli si inchinarono davanti e lo salutarono ironicamente: “Salve, re dei Giudei!”. Poi presero quella stessa canna e lo colpirono sulla testa facendolo sanguinare, mentre le spine penetravano nelle tempie e il sangue colava sul volto e sulla barba. SDR 151.4

Era difficile per gli angeli sopportare quella scena. Avrebbero voluto liberare Gesù, ma i loro capi glielo impedirono dicendo che doveva essere pagato un forte riscatto per l’uomo, un riscatto che sarebbe stato definitivo e sarebbe costato la vita di colui che aveva potere sulla morte. Gesù sapeva che gli angeli stavano assistendo alla scena della sua umiliazione. SDR 152.1

Anche l’angelo meno potente sarebbe riuscito a disperdere questa folla in delirio e avrebbe potuto liberare Gesù. Il Salvatore sapeva che se lo avesse voluto e l’avesse chiesto al Padre, gli angeli lo avrebbero liberato immediatamente. Ma era necessario che subisse la violenza dei malvagi per realizzare il piano della salvezza. SDR 152.2

Gesù manifestò serenità e umiltà davanti alla folla infuriata che lo apostrofava con le ingiurie più vili. Gli sputarono in faccia, su quel viso davanti al quale un giorno desidereranno nascondersi e che illuminerà la città di Dio di una luce più splendente di quella del sole. Cristo non manifestò nessuna animosità nei confronti dei suoi accusatori. Gli coprirono il capo con un vecchio pezzo di stoffa, lo bendarono e poi lo colpirono in volto gridando: “Indovina, chi ti ha colpito?”. Gli angeli erano profondamente commossi. Avrebbero voluto soccorrerlo subito, ma coloro che li guidavano li trattenevano. SDR 152.3

Alcuni dei discepoli ritrovarono il coraggio per entrare dov’era Gesù e assistere al suo processo. Si aspettavano che manifestasse il suo potere divino, che si liberasse dalle mani dei suoi nemici e li punisse per la crudeltà che gli avevano manifestato. Le loro speranze aumentavano o diminuivano nella misura in cui si modificava lo scenario degli eventi. SDR 152.4

A volte dubitavano e temevano di essere stati ingannati, ma la voce che avevano sentito sul monte della trasfigurazione e la gloria di cui erano stati testimoni rafforzarono la loro fede: era proprio lui il Figlio di Dio. Si ricordarono delle scene cui avevano assistito, dei miracoli compiuti da Gesù quando guariva i malati, aprendo gli occhi ai ciechi, le orecchie ai sordi, rimproverando e cacciando i demoni, risuscitando i morti e calmando il vento e il mare. SDR 152.5

I discepoli non potevano accettare l’idea che sarebbe morto. Speravano sempre che avrebbe fatto ricorso alla sua potenza e con voce autorevole disperso la folla assetata di sangue, come quando era entrato nel tempio e aveva cacciato quelli che avevano trasformato la casa di Dio in un mercato, facendoli scappare come se fossero stati rincorsi da un gruppo di soldati armati. I discepoli speravano che Gesù manifestasse il suo potere e convincesse tutti che era veramente il re d’Israele. SDR 152.6