La Storia Della Redenzione
La trasfigurazione
La fede dei discepoli fu molto rafforzata dall’esperienza della trasfigurazione. Ebbero la possibilità di vedere la gloria di Cristo e sentire una voce dal cielo che testimoniava della sua natura divina. Dio scelse di offrire ai discepoli di Gesù la prova decisiva del suo ruolo di Messia promesso affinché alla crocifissione, nei momenti di dolore e delusione, non perdessero la fede. Alla trasfigurazione il Padre inviò Mosè ed Elia a parlare con Gesù della sua morte e delle sue sofferenze. SDR 144.4
Elia aveva camminato con Dio. La sua opera era stata difficile e piena di amarezze, perché il Signore, tramite lui, aveva denunciato i peccati d’Israele. Elia era un profeta di Dio ma nonostante ciò fu costretto a scappare da un posto all’altro per salvarsi; il suo stesso popolo gli dava la caccia per eliminarlo, come fosse una belva selvaggia. Ma Dio decise per la sua traslazione e gli angeli lo portarono in gloria e in trionfo verso il cielo. SDR 145.1
Mosè fu superiore a qualsiasi altro uomo prima di lui. Fu particolarmente onorato da Dio, ebbe il privilegio di parlare con il Signore a faccia a faccia, come un uomo parla con un amico. Gli fu permesso di contemplare la gloria straordinaria che circondava il Padre. Il Signore tramite Mosè liberò i figli d’Israele dalla schiavitù egizia. Fu un mediatore per il suo popolo, e spesso si trovò a placare la collera divina nei confronti del popolo. SDR 145.2
Quando il Signore entrò in conflitto con Israele a causa della sua incredulità, delle sue lamentele e dei suoi peccati deplorevoli, Mosè manifestò tutto il suo amore per loro. Quando Dio propose di distruggerli e di far di lui una nazione potente, Mosè lo supplicò con insistenza in favore dei suoi connazionali. Nella sua disperazione, pur di salvare Israele, pregò Dio di perdonarli oppure di cancellare il suo nome dal libro del cielo. SDR 145.3
Mosè morì, ma l’arcangelo Michele scese e gli ridiede la vita prima che il suo corpo si corrompesse. Satana si oppose, sostenendo che quel corpo apparteneva a lui, ma Michele risuscitò Mosè e lo portò in cielo. Satana si adirò contro Dio, accusandolo di essere ingiusto perché aveva permesso che gli fosse sottratta la sua vittima; ma Cristo non rimproverò l’avversario, nonostante il servitore di Dio fosse caduto a causa della sua tentazione. Con dolcezza affidò il caso al Padre dicendo: “Il Signore ti rimproveri”. Giuda 1:9 SDR 145.4
Gesù disse ai suoi discepoli che alcuni di coloro che stavano con lui non sarebbero morti prima di vedere la venuta del regno di Dio. Alla trasfigurazione questa promessa fu adempiuta. Il volto di Gesù fu trasformato e risplendeva come il sole. Il suo abito era bianco e brillava. SDR 145.5
Mosè era presente come emblema di coloro che saranno risuscitati dopo la morte, al ritorno di Gesù. Ed Elia, che era stato traslato prima di vedere la morte, rappresentava coloro che diventeranno immortali al ritorno di Cristo e saranno traslati in cielo senza vedere la morte. I discepoli guardavano con stupore e timore la maestà di Gesù; una nuvola li coprì con la sua ombra, ed essi sentirono la voce possente di Dio che diceva: “Questo è il mio amato Figlio; ascoltatelo”. SDR 145.6