La Storia Della Redenzione
Capitolo 4—La Tentazione E La Caduta
Genesi 3
Satana prese la forma di un serpente ed entrò nel giardino dell'Eden. Il serpente era una bellissima creatura alata, e mentre volava il suo aspetto era splendente, somigliante all'oro brunito. Non strisciava per terra ma si muoveva nell'aria da un posto all'altro, e mangiava frutta come l'uomo. Satana si impossessò del serpente, si pose sull'albero della conoscenza e cominciò a mangiare del suo frutto con noncuranza. SDR 19.1
Nonostante i consigli ricevuti, un giorno, assorbita dal suo piacevole lavoro, Eva sì allontanò inavvertitamente da Adamo. Quando si accorse di essere sola, intuì il pericolo che stava correndo, ma soffocò i suoi timori; era convinta di avere sufficiente saggezza e forza per riconoscere il male e resistergli. Ben presto, si trovò a contemplare l’albero proibito con un sentimento misto di curiosità e ammirazione. Quando vide che il frutto era molto bello, si domandò quale poteva essere il motivo del divieto di mangiarlo o toccarlo. Questo era il momento più opportuno per il tentatore. Come se fosse in grado di leggere nella mente di Eva, si rivolse a lei con parole dolci e con voce melodiosa, dicendo: “Perché Dio vi ha detto: “: “Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino”? Eva trasalì! Fu sorpresa e nello stesso tempo sbalordita di sentire un serpente parlare, perché sapeva che al serpente Dio non aveva dato il potere della parola. Elogiò la bellezza e lo straordinario fascino di Eva, e tutto questo non le dispiacque. Era Satana che parlava non il serpente. SDR 19.2
In Eva fu risvegliata una grande curiosità. Invece di abbandonare quel luogo, la donna si fermò, e meravigliata ascoltò il serpente parlare. Non s’immaginò nemmeno che quell’affascinante serpente potesse essere lo strumento dell’angelo ribelle. Così, Eva fu sedotta, lusingata dalle parole di Satana. Se avesse incontrato un personaggio autorevole, con una forma simile agli angeli e somigliante a loro, sarebbe stata in guardia. Ma quella strana voce avrebbe dovuto spingerla a fare dietro front e tornare al fianco del marito per chiedergli perché un altro essere poteva parlarle con tanta disinvoltura. A questo punto la donna essendo entrata in una controversia con il serpente, rispose: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”. Allora il serpente disse alla donna: ‘Voi non morrete affatto; ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male’. Genesi 3:2-5 SDR 19.3
Satana suggerì a Eva che se avesse mangiato dell’albero proibito avrebbe acquisito una nuova e più profonda conoscenza, di quanto avesse finora raggiunto. Sin dalla sua caduta Satana s’impegnò con tutte le forze a condurre gli uomini a cercare di conoscere i segreti dell’Onnipotente e di essere insoddisfatti di ciò che Dio aveva loro rivelato e a disobbedire alle raccomandazioni ricevute. Il nemico voleva a tutti costi spingerli a disobbedire ai comandamenti di Dio, e far loro credere che fossero in procinto di entrare in una meravigliosa sfera di conoscenza. Tutto questo non era altro che un miserabile inganno. Gli uomini non riescono a capire ciò che Dio ha rivelato e disprezzano i suoi comandamenti espliciti e cercano la saggezza, separati da Dio, e tentano di comprendere ciò che Egli ha scelto di nascondere ai mortali. Si esaltano nelle loro idee di progresso e sono incantati dalle loro vane filosofie, ma per quanto riguarda la vera conoscenza brancolano nell'oscurità della mezzanotte. Imparano sempre, ma non sono mai in grado di arrivare alla conoscenza della verità. SDR 20.1
Non era la volontà di Dio che questa coppia senza peccato avesse la conoscenza del male. Egli aveva generosamente concesso loro il bene e risparmiato il male. Eva credette che le parole del serpente fossero sagge e sentì l'audace affermazione: “Non morirete affatto; perché Dio sa che nel giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male”. Con questo Satana presentò Dio come un bugiardo. Insinuò audacemente che Dio li aveva ingannati per impedire loro di raggiungere un'altezza di conoscenza pari alla sua. Dio disse: “Se mangerete, morirete”. Il serpente disse: “Se ne mangiate, non morirete”. SDR 20.2
Il tentatore assicurò Eva che non appena avesse mangiato il frutto, avrebbe ricevuto una conoscenza nuova e superiore, che l'avrebbe resa uguale a Dio. Con queste parole, egli richiamò la sua attenzione su di sé! Satana mangiò liberamente dell'albero e lo trovò non solo perfettamente inoffensivo, ma delizioso e stimolante. Mentre Dio aveva proibito di mangiare o addirittura toccare l’albero della conoscenza, Satana sosteneva che mangiando il frutto dell'albero proibito aveva acquisito la capacità di parlare. Insinuò che Dio non avrebbe mantenuto la sua parola, che era solo una minaccia per intimidirli e impedire loro di ottenere un grande beneficio. Inoltre disse che non sarebbero morti. Non avevano mangiato dell'albero della vita che perpetuava l'immortalità? Poi gli disse che Dio li stava ingannando per impedire loro di raggiungere un livello superiore di felicità e una gioia più eccelsa. Così, il tentatore raccolse il frutto e lo offrì ad Eva. Allora, Eva si sentì incoraggiata perché non pensava di fare un grande dispiacere a Dio. Credeva che le parole del tentatore fossero sagge e corrette. Mangiò e ne fu deliziata, perché il frutto sembrava essere gustoso. E mangiandolo, immaginava già i suoi meravigliosi effetti su di lei. SDR 20.3