La Storia Della Redenzione

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La presa di Gerico

“Così Giosuè, figlio di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: «Prendete l'arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe di corno di montone davanti all'arca dell'Eterno». Poi disse al popolo: ‘Andate avanti e marciate intorno alla città, e gli uomini armati marcino davanti all'arca dell'Eterno’. Così, quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe di corno di montone davanti all'Eterno si misero in marcia e suonarono le trombe; e l'arca del patto dell'Eterno li seguiva. SDR 123.5

“Gli uomini armati marciavano davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe, mentre la retroguardia seguiva l'arca; durante la marcia i sacerdoti suonavano le trombe. Or Giosuè aveva comandato al popolo, dicendo: ‘Non gridate, non fate neppure sentire la vostra voce e non esca dalla vostra bocca alcuna parola, fino al giorno in cui vi dirò: “Gridate!”. Allora griderete”. Così fece fare all'arca dell'Eterno il giro tutt'intorno alla città una volta; poi ritornarono nell'accampamento e lì passarono la notte”. Giosuè 6:6-11 SDR 124.1

Non occorreva compiere nessun assalto, bastava semplicemente circondare la città, portando l’arca di Dio e suonando le trombe. Davanti vi erano i guerrieri, un corpo di uomini scelti che, in questo caso, non doveva avvalersi della propria scaltrezza e forza per conquistare la città, ma semplicemente ubbidire alle direttive di Dio. Seguivano sette sacerdoti con le trombe, poi l’arca, portata dai sacerdoti con paramenti sacri e circondata da un alone di gloria. Infine il popolo d’Israele: ogni tribù con il proprio stendardo. Quando questa processione girava intorno alla città condannata, si udivano solamente il rumore dei passi e gli squilli solenni delle trombe che echeggiavano fra le colline, risuonando per le strade di Gerico. Le sentinelle della città osservarono con stupore e preoccupazione ogni manovra, e riferirono ai loro superiori. SDR 124.2

Molti, infatti, ridevano pensando al modo in cui quell’esercito voleva affrontarli. Altri, vedendo ogni giorno quella processione intorno alla città, e ricordandosi che davanti a quel popolo nel passato il mar Rosso si era aperto e recentemente il Giordano si era prosciugato davanti a loro, erano presi da timore. Per tanta paura sprangarono tutte le porte della città e i potenti guerrieri sorvegliavano ogni entrata. SDR 124.3

Le schiere d’Israele marciarono intorno alla città per sei giorni. Poi Giosuè, alle prime luci del settimo giorno, schierò l’esercito del Signore; questa volta gli israeliti avrebbero marciato per sette volte intorno a Gerico, dopo di che, al potente squillo delle trombe, avrebbero aggiunto il fragore delle loro voci, perché Dio avrebbe dato la città nelle loro mani. SDR 124.4

“Il settimo giorno si alzarono presto, allo spuntar dell'alba, e marciarono intorno alla città nello stesso modo sette volte; solo quel giorno marciarono intorno alla città sette volte. La settima volta, quando i sacerdoti suonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: ‘Gridate, perché l'Eterno vi ha dato la città’! (vv.15,16) SDR 125.1

Il popolo dunque gridò quando i sacerdoti suonarono le trombe; e avvenne che, quando il popolo udì il suono delle trombe, lanciò un grande grido, e le mura crollarono sprofondando. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città”. (v.20) SDR 125.2

Dio intendeva mostrare agli israeliti che la conquista di Canaan non doveva essere loro attribuita. Il capitano dell'esercito del Signore vinse Gerico. Lui ei suoi angeli erano impegnati nella conquista. Cristo comandò agli eserciti del cielo di abbattere le mura di Gerico e preparare un ingresso per Giosuè e gli eserciti d'Israele. Dio, in questo meraviglioso miracolo, non solo rafforzò la fede del Suo popolo nel Suo potere di sottomettere i suoi nemici, ma rimproverò la loro precedente incredulità. SDR 125.3

Gli israeliti dovevano comprendere che per conquistare Canaan non dovevano combattere per sé stessi, ricercando ricchezze e onori, ma semplicemente essere strumenti per eseguire la volontà del Signore ricercando la gloria dell’Eterno, loro Re. Gli israeliti dovevano comprendere che per conquistare Canaan non dovevano combattere per se stessi, ricercando ricchezze e onori, ma semplicemente essere strumenti per eseguire la volontà del Signore ricercando la gloria dell’Eterno, loro Re. Su comando di Gesù, le potenze del cielo abbatterono le mura di Gerico preparando così l’ingresso per Giosuè e gli eserciti d’Israele. Attraverso questo meraviglioso miracolo, Dio non solo rafforzò la fede del Suo popolo, in questa occasione rimproverò pure la loro precedente incredulità. SDR 125.4

Gerico aveva sfidato gli eserciti d'Israele e l'Iddio del cielo. E mentre gli vedevano marciare intorno alla loro città una volta al giorno, furono allarmati; ma vedendo le loro forti difese, le loro solide e alte mura, si sentivano sicuri di poter resistere a qualsiasi attacco. Ma quando le loro solide mura vacillarono all'improvviso e caddero con uno schianto sbalorditivo, rimasero paralizzati dal terrore e non poterono opporre resistenza. SDR 125.5