La Storia Della Redenzione
La morte e la resurrezione di Mosè
Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul Monte Nebo, in vetta al Pisgah, che è sulla sponda opposta a Gerico. E l'Eterno gli fece vedere tutto il paese di Galaad fino a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, il Neghev e la pianura della valle di Gerico, città delle palme, fino a Tsoar. L'Eterno gli disse: «Questo è il paese che ho promesso con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: ‘Io lo darò alla tua discendenza’. Io te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai! Così Mosè, servo dell'Eterno, morì là, nel paese di Moab, secondo la parola dell'Eterno. E l'Eterno lo seppellì nella valle del paese di Moab, di fronte a Beth-Peor; e nessuno ha conosciuto fino ad oggi il luogo della sua tomba. Or Mosè aveva centovent’anni quando morì; la sua vista non si era indebolita e il suo vigore non era venuto meno. Deuteronomio 34:1-6 SDR 119.5
Non era volontà di Dio che qualcuno salisse con Mosè sulla vetta del Pisga. Si fermò su un alto rilievo del Pisga alla presenza di Dio e degli angeli celesti. Dopo aver visto Canaan con soddisfazione, si sdraiò, come un guerriero stanco, per riposare, e il sonno della morte venne su di lui. Gli angeli presero il suo corpo e lo seppellirono nella valle. Gli israeliti non sono mai riusciti a trovare il luogo in cui fu sepolto. La sua segreta sepoltura doveva impedire al popolo di peccare contro il Signore commettendo idolatria sul suo corpo. SDR 120.1
Satana si era vantato di aver fatto peccare Mosè contro Dio, e a causa di questa trasgressione Mosè cadde sotto il dominio della morte. Se fosse rimasto fedele e la sua vita non fosse stata segnata da quell'unica trasgressione, sarebbe entrato nella Terra Promessa e sarebbe stato traslato in cielo senza vedere la morte. Cristo stesso insieme agli angeli scese dal cielo, seppellirono Mosè, e dopo che era rimasto per un breve periodo nella tomba, lo resuscitò e lo portò in cielo. SDR 120.2
Quando il Principe della vita si avvicinò alla tomba insieme gli angeli, Satana resistette al loro avvicinamento, ma fu costretto, dalla gloria e dal potere di Cristo e dei Suoi angeli, a ritirarsi. Satana rivendicò il corpo di Mosè, a causa della sua unica trasgressione; ma Cristo in accordo con il Suo Padre, disse: “Ti sgridi il Signore”. Giuda 1:9. SDR 120.3
Cristo disse a Satana che sapeva che Mosè si era umilmente pentito di questo torto, che nessuna macchia si era posata sul suo carattere e che il suo nome nel libro del cielo era rimasto intatto. Il Salvatore non entrò in polemica con il tentatore... e contro tutte le sue pretese resuscitò il corpo di Mosè. SDR 120.4
Alla trasfigurazione di Cristo, Mosè ed Elia che erano stati traslati nel cielo, furono inviati a parlare con Cristo riguardo alle Sue sofferenze, ed essere i portatori della gloria di Dio al suo caro Figlio. Mosè aveva avuto il privilegio di parlare con Dio faccia a faccia, come un uomo parla con il suo amico. Dio gli aveva rivelato la Sua eccellente gloria, come non aveva mai fatto a nessun altro. Questo è l’ultimo episodio della storia di un uomo così onorato dal cielo. SDR 120.5