La Storia Della Redenzione

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L’acqua dalla roccia

Poi i figli d’Israele partirono dal deserto di Sin, e si accamparono a Redifim. Ma in quel posto non c’era acqua da bere. Allora il popolo contese con Mosè e disse: “Dacci dell’acqua da bere”. (v.2) E Mosè disse loro: “Perché rimproverate me? Perché tentate l’Eterno”? E il popolo continuò ad avere sete e quindi mormorò contro Mosè di nuovo, dicendo: “Perché mai ci hai fatti uscire dall'Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame”? E Mosè gridò al Signore, dicendo: “Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un po’ e mi lapideranno”. SDR 90.2

L'Eterno disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te degli anziani d'Israele; prendi anche nella tua mano il tuo bastone col quale percuotesti il fiume, e va'. Ecco, io starò davanti a te, là sulla roccia in Horeb; tu percuoterai la roccia, ne scaturirà dell'acqua e il popolo berrà”. Mosè fece così davanti agli occhi degli anziani d'Israele. Perciò chiamò quel luogo Massa e Meriba a motivo della contesa dei figli d'Israele, e perché avevano tentato l'Eterno, dicendo: «È l'Eterno in mezzo a noi, o no”? SDR 90.3

Dio ordinò ai figli d'Israele di accamparsi in quel luogo, dove non c'era acqua per metterli alla prova, per vedere se avrebbero guardato a Lui nella loro angoscia, o se avrebbero continuato a mormorare come avevano fatto in precedenza. In considerazione di ciò che Dio aveva fatto per loro nella loro meravigliosa liberazione, avrebbero dovuto credere in Lui più che mai. Avrebbero dovuto sapere che Egli non avrebbe permesso loro di morire di sete, perché aveva promesso di trattarlo come Suo popolo particolare. E invece, di supplicare il Signore con umiltà affinché provvedesse alle loro necessità, continuarono a lamentarsi contro Mosè. SDR 90.4

Dio aveva manifestato continuamente il Suo potere in un modo meraviglioso, per far capire loro, che tutti i benefici che avevano ricevuto provenivano da Lui; che solo Lui poteva o darli o rimuoverli, secondo la Sua volontà. Sembrava che a volte avessero capito e quindi si umiliavano grandemente davanti al Signore; ma quando avevano sete o fame, si lamentavano contro Mosè, come se avessero lasciato l’Egitto per far piacere a lui. SDR 91.1

Mosè era addolorato per i loro continui mormorii. Così, egli gridò all’Eterno: “che farò io per questo popolo? Allora il Signore disse a Mosè: ‘Prendi il tuo bastone e colpisci la roccia con esso’. In quello stesso istante una nuvola della gloria del Signore si posò direttamente davanti alla roccia. “Spaccò le rocce nel deserto e li abbeverò copiosamente, come dal grande abisso. Fece scaturire ruscelli dalla roccia e scorrere acque simili a fiumi”. Salmo 78:15,16 SDR 91.2

Allora Mosè colpì la roccia, ma era Cristo che gli stava accanto e fece scaturire l'acqua dalla roccia. E il popolo tentò di nuovo il Signore a causa di sete e disse: ‘Se Dio ci ha condotti qui, perché non ci dà acqua e pane’? Un tale approccio degli israeliti mostrava chiaramente un'incredulità criminale e Mosè temeva che Dio li avrebbe puniti per la loro malvagità. E pur tuttavia il Signore aveva voluto mettere alla prova la fede del Suo popolo, ma loro non l’avevano superata. Mormoravano continuamente contro Mosè per mancanza di cibo e dell’acqua. Così, Dio volendo dimostrare che da Lui provenivano le loro forze, sorse i loro nemici di far guerra contro il Suo popolo. SDR 91.3