La Storia Della Redenzione

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Mosè

Quando questo crudele decreto era in pieno vigore, nacque Mosè. Sua madre lo nascose il più possibile, perché non aveva mezzi di protezione. Allora preparò una piccola cesta di giunchi e la rivestì di bitume e pece, in modo che l'acqua non penetrasse, e la pose sulla riva del fiume, mentre la sorella rimaneva in disparte, fingendo la totale indifferenza. Nondimeno osservava con ansia per vedere cosa sarebbe successo al suo fratellino. Anche gli angeli vegliavano affinché nessun male accadesse al bambino indifeso, che era stato affidato alle cure di Dio da una madre amorevole attraverso ferventi preghiere mescolate a lacrime. SDR 71.4

Questi angeli diressero i passi della figlia del faraone verso il fiume proprio dove giaceva il piccolo straniero innocente. La piccola cesta attirò la sua attenzione e ordinò a una delle sue ancelle di portargliela. Quando sollevarono il coperchio di questa barchetta costruita in modo singolare, videro un bel bambino, “ed ecco, il bambino stava piangendo”. Ed essa ” ebbe compassione di lui “. Si rese conto che una tenera madre ebrea aveva fatto ricorso a un mezzo così speciale per preservare la vita del suo amato bambino, e decise immediatamente di adottarlo come figlio. SDR 71.5

Miriam, la sorella del piccolo aveva osservato di nascosto tutta la scena; e intuendo che il bambino era in buone mani, si avvicinò con circospezione e domandò: “... Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che t’allatti questo bimbo?” Esodo 2:7. Il permesso le fu accordato. La fanciulla corse dalla madre per portarle la lieta notizia e ritornò subito con lei dalla figlia del faraone. “...Porta via questo bambino, allattamelo, e io ti darò il tuo salario” (Esodo 2:9) disse la principessa. Con gratitudine e fiducia la madre continuò il suo felice compito. Era sicura che Dio avesse preservato la vita di suo figlio. Fedelmente colse la preziosa opportunità di educarlo. Ella fu più esigente nella sua istruzione che con qualsiasi altro dei suoi figli, perché era sicura che il bambino fosse stato preservato per realizzare un grande compito. SDR 72.1

Cercò di imprimere nella mente del piccolo il rispetto per Dio e l’amore per la verità e la giustizia. Non limitò i suoi sforzi in questo compito, ma pregò ardentemente che Dio preservasse suo figlio da ogni influenza corruttrice. Gli fece comprendere l’insensatezza e la gravità del culto agli idoli e il fanciullo imparò molto presto a ubbidire e a pregare l’unico vero Dio, il Dio d’Israele, il solo che potesse ascoltarlo e liberarlo da ogni pericolo. Sapeva che presto sarebbe stato allontanato dalla sua presenza e affidato alla madre adottiva, e che allora sarebbe stato circondato da influenze erronee, calcolate per fargli perdere la fede nell'esistenza del Creatore del cielo e della terra. SDR 72.2

Le istruzioni che il bambino ricevette dai suoi genitori furono tali da fortificare la sua mente a proteggerlo dalla corruzione nello splendore e nella stravaganza della vita di corte. Aveva una mente acuta e un cuore comprensivo e non dimenticò mai le pie influenze ricevute nella sua infanzia. SDR 72.3

La madre trattenne il ragazzo con sé per tutto il tempo che le fu possibile, ma quando compì dodici anni fu costretta a separarsi da lui e allora divenne il figlio della figlia del faraone. La sconfitta di Satana fu evidente. Inducendo il re a distruggere i figli maschi, egli pensava di vanificare i propositi di Dio e di distruggere proprio colui che il Signore avrebbe suscitato per liberare il suo popolo. Ma quello stesso decreto, mediante il quale i bambini ebrei furono condannati a morte, fu il mezzo impiegato dall'Altissimo per porre Mosè in seno alla famiglia reale, dove avrebbe goduto dei vantaggi di diventare un uomo colto e qualificato per condurre il suo popolo fuori dall'Egitto. SDR 72.4

Alla corte di faraone Mosè raggiunse un alto livello di formazione civile e militare. Il monarca aveva deciso di fare del nipote adottivo il suo successore al trono e il giovane ricevette quindi un’educazione adeguata alla sua alta posizione. “E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere”. Atti 7:22. Per la sua abilità come condottiero militare fu ritenuto uno dei migliori ufficiali dell’esercito egiziano; tutti lo consideravano un uomo straordinario. SDR 73.1