La Storia Della Redenzione
La storia di Giacobbe è una lezione per tutti
Giacobbe ed Esau rappresentano due classi: Giacobbe rappresenta i giusti, ed Esau i malvagi. L'angoscia di Giacobbe mentre vide Esau avvicinarsi, rappresenta il problema dei giusti nel momento in cui verrà emanato il decreto per metterli a morte appena prima della venuta del Signore. Quando i malvagi si raduneranno intorno a loro, i giusti saranno pieni di angoscia, perché, come Giacobbe, non vedono scampo per le loro vite. Come Giacobbe lottò con l’angelo e vinse, così, anche i giusti nei loro momenti di difficoltà e angoscia, lotteranno in preghiera con Dio. Giacobbe nella sua angoscia pregò tutta la notte per essere liberato dalla mano di Esau; parimenti i giusti nella loro angoscia mentale grideranno a Dio giorno e notte per la liberazione dalla mano dei malvagi. SDR 64.5
Quando Giacobbe confessò la sua indegnità, disse: “Io non sono degno di tutte le benignità e di tutta la fedeltà che hai usato col tuo servo”. Genesi 32:10 I giusti nella loro angoscia avranno un profondo senso della loro indegnità e con molte lacrime riconosceranno la loro totale indegnità e, come Giacobbe, rivendicheranno le promesse di Dio per mezzo di Cristo. SDR 65.1
Il patriarca si afferrò fermamente all’angelo nella sua afflizione, e gli impedì di lasciarlo. Mentre lo supplicava con lacrime, l’angelo gli ricordò i suoi errori passati e cercò di liberarsi di lui, per provarlo. Così anche i giusti saranno provati nel giorno della loro angoscia, affinché manifestino la forza della loro fede, la loro perseveranza e irremovibile fiducia nel potere di Dio per liberarli. Giacobbe non volle desistere. Egli sapeva che Dio era misericordioso, e si appellò alla sua misericordia. Si ricordò di nuovo dei suoi errori, si pentì e rinnovò la sua petizione per la liberazione dalle mani di Esau. La sua preghiera importuna continuò per tutta la notte. Nel ricordare i suoi errori passati quasi si disperò. Ma sapeva che se non avrebbe ricevuto l’aiuto da Dio sarebbe perito. Si afferrò fortemente all’angelo e insistette nella sua richiesta con grida ferventi e angosciosi. Nonostante l’intensa sofferenza fisica, voleva avere la certezza che il suo errore fosse stato perdonato. La sua volontà si rafforzò, la sua fede divenne più profonda e salda: così, egli resistette fino alla fine e vinse. SDR 65.2
La stessa cosa accadrà con i giusti. Mentre rivedranno gli eventi della loro vita passata, le loro speranze saranno quasi perse; ma quando si renderanno conto che si tratta di un caso di vita o di morte, essi piangeranno e invocheranno Dio, si appelleranno a lui riguardo al loro dolore e al loro umile pentimento, chiedendogli perdono invocheranno la sua promessa: Aggrappati alla mia forza per fare pace con me, sì per fare pace con me! (Isaia 27:5) Così, le petizioni dei giusti saranno offerte a Dio giorno e notte. Dio non avrebbe ascoltato la preghiera di Giacobbe e lo avrebbe misericordiosamente salvato se prima non si fosse pentito dei suoi errori. Solo allora poteva ricevere la benedizione. SDR 65.3
I giusti, come Giacobbe, manifesteranno una fede incrollabile e una ferma determinazione. Sentiranno la loro indegnità ma non avranno più alcun peccato nascosto da confessare. Se avessero peccati non confessati di cui non si siano pentiti, sarebbero immediatamente sopraffatti dall’angoscia e paura. La disperazione avrebbe interrotto la loro sincera fede e non avrebbero potuto implorare Dio per la loro liberazione. Pur tuttavia, nei loro momenti preziosi dovrebbero confessare ogni peccato nascosto, e compiangere la loro condizione senza speranza. SDR 66.1
Il periodo di prova è il tempo concesso a tutti per prepararsi al giorno di Dio. Se qualcuno trascura la preparazione e non dà ascolto ai fedeli avvertimenti dati, non avrà alcuna scusa nell’ultimo giorno. La feroce e perseverante lotta di Giacobbe con l'angelo dovrebbe essere un esempio per i cristiani: Giacobbe ha prevalso perché era perseverante e determinato. Coloro che non vogliono abbandonare ogni loro errore e non ricercano seriamente le benedizioni di Dio non le otterranno, mentre tutti quelli che, come Giacobbe, conteranno sulle promesse divine e saranno perseveranti e sinceri, avranno lo stesso successo. E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? Io vi dico che farà loro prontamente giustizia . (Luca 18:7,8) SDR 66.2
C'è così poco esercizio della vera fede e così poco interesse riguardo alla verità. Questo grava su molti credenti professi perché sono indolenti nelle cose spirituali. Essi non sono disposti a fare sforzi, a rinnegare se stessi, ad umiliarsi davanti a Dio, a pregare a lungo e con sincerità per ricevere le benedizioni. È quindi non la ottengono. La fede che vivrà nel tempo delle prove deve essere esercitata quotidianamente. Coloro che non si sforzano nell’esercitare una fede perseverante, saranno del tutto impreparati, e ciò non consentirà loro di resistere nel giorno delle difficoltà. SDR 66.3