La Storia Della Redenzione
Capitolo 12—Giacobbe Ed Esau
Genesi 25:19-34 e 27:1-32
Dio conosce la fine sin dal principio. Prima che Giacobbe ed Esau nascessero, sapeva che tipo di carattere ciascuno avrebbe sviluppato. Sapeva che Esau non avrebbe avuto un cuore incline ad obbedirgli. In risposta all’ansiosa preghiera di Rebecca, il Signore annunciò che le sarebbero stati concessi due figli. Le rivelò anche il loro destino futuro, che il maggiore avrebbe servito il minore e le disse che sarebbero state due nazioni, una più grande dell'altra, e che la maggiore avrebbe servito la minore. Il primogenito aveva diritto a vantaggi particolari e privilegi speciali, che non appartenevano a nessun altro membro della famiglia. SDR 58.1
Isacco amava Esau più di Giacobbe perché Esau gli portava la carne degli animali che cacciava. Gli piaceva il suo carattere audace e coraggioso, che si manifestava nella sua tendenza a cacciare gli animali selvaggi. Giacobbe, invece, era il figlio preferito di sua madre, perché era di indole gentile, e questo la rendeva molto felice. Aveva imparato ciò che sua madre gli aveva insegnato, cioè che il maggiore avrebbe servito il minore, e nel suo ragionamento giovanile arrivò alla conclusione che questa promessa non poteva essere adempiuta finché Esau avesse avuto i privilegi conferiti al primogenito. SDR 58.2
Un giorno Esau, tornando dalla caccia esausto e affaticato, vedendo che Giacobbe stava preparando del cibo, gliene chiese una porzione. Giacobbe, che aveva in mente sempre lo stesso pensiero, ne approfittò per proporgli quel cibo come condizione di scambio per ottenere il diritto di primogenitura. “...Ecco, io sto per morire di fame”, gridò il cacciatore sconsiderato ed egoista, “che mi giova la primogenitura?” Genesi 25:32. Così per un piatto di minestra egli rinunciò al suo diritto di primogenitura e confermò questa sua scelta con un giuramento... SDR 58.3
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Esau si sposò con due donne idolatre, e questo causò grande dolore a Isacco e Rebecca. Ciononostante Isacco amava Esau più di Giacobbe, e quando pensava di dover morire, gli chiese di preparargli un pasto per poterlo benedire prima di morire. Esau non disse a suo padre di aver venduto la primogenitura a Giacobbe con un giuramento. Quando Rebecca udì le parole di Isacco, si ricordò delle parole del Signore: “Il maggiore servirà il minore”, sapeva che Esau aveva considerato con leggerezza la sua primogenitura e l'aveva venduta a Giacobbe. Convinse quindi Giacobbe a ingannare il padre e con l’inganno a ricevere la benedizione. Inizialmente Giacobbe non era disposto a prestarsi a questo inganno, ma alla fine acconsentì ai piani della madre. SDR 58.4
Rebecca era consapevole che Isacco preferiva Esau ed era convinta che la persuasione non gli avrebbe fatto cambiare idea. Invece di confidare in Dio, nelle cui mani si svolgono tutti gli eventi della vita, ella manifestò la sua mancanza di fede persuadendo Giacobbe a ingannare il padre. L’azione di entrambi non fu approvata da Dio. Rebecca e Giacobbe avrebbero dovuto aspettarsi che il Signore realizzasse i Suoi propositi a modo Suo e a Suo tempo, invece di cercare di adempiere la profezia attraverso l’inganno. SDR 59.1
Se Esau avesse ricevuto la benedizione di suo padre, che veniva conferita al primogenito, la sua prosperità sarebbe potuta venire solo da Dio, ed Egli lo avrebbe benedetto con prosperità o gli avrebbe portato avversità, secondo la sua condotta. Se avesse amato e riverito Dio, come il giusto Abele, il Signore lo avrebbe accettato e benedetto. Ma se, come Caino, non avesse avuto rispetto per Dio e i suoi comandamenti, ma avesse seguito la propria condotta corrotta, non avrebbe ricevuto alcuna benedizione da Dio, ma sarebbe stato respinto da Lui, come Caino. Se la condotta di Giacobbe fosse stata retta, se fosse stato disposto ad amare e temere Dio, sarebbe stato benedetto dal Signore e la mano prospera di Dio sarebbe stata con lui, anche se non avrebbe ricevuto le benedizioni e i privilegi generalmente accordati ai primogeniti. SDR 59.2