La Storia Della Redenzione
Il tempo di giudizio
Tutti gli empi sono convocati davanti al tribunale di Dio, sotto l’accusa di alto tradimento nei confronti del governo del cielo. Nessuno li difende: sono imperdonabili e contro di loro viene emessa una sentenza di morte eterna. SDR 306.1
È ormai evidente che le conseguenze del peccato non sono né l’indipendenza né la vita eterna, ma la schiavitù, la rovina e la morte. Gli empi si rendono conto di quello che hanno perso con la loro vita ribelle. Essi hanno disprezzato quella gloria eccellente e straordinaria che era stata loro offerta. Ora come appare desiderabile! “Tutto questo” grida l’uomo perduto “io avrei potuto averlo; ma ho preferito rinunciarvi. Ho rinunciato alla pace, alla felicità e all’onore in cambio del dolore, dell’infamia e della disperazione!” Tutti riconoscono che la loro esclusione dal cielo è giusta, perché con il loro modo di vivere hanno affermato: “Noi non vogliamo che questo Gesù regni su di noi”! SDR 306.2
Affascinati, gli empi hanno seguito l’incoronazione del Figlio di Dio. Nelle sue mani vedono le tavole della legge di Dio quegli statuti che essi hanno disprezzato e trasgredito. Assistono alle manifestazioni di meraviglia, di estasi e di adorazione dei salvati. Odono il loro canto, le cui note melodiose raggiungono la folla che è fuori dalla città. Poi tutti insieme esclamano: “...Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni” (Apocalisse 15:3) e prostrandosi adorano il Principe della vita. SDR 306.3