La Storia Della Redenzione
Capitolo 65—L’incoronazione Di Cristo
Ora Gesù apparve di nuovo ai suoi nemici. Sopra alla città su una base d’oro puro, c’è un trono molto alto. Sul trono è sedulo il Figlio di Dio, circondato dai sudditi del Suo regno. Nessuna lingua e nessuna penna possono descrivere la potenza e la Maestà del Salvatore. La gloria del Padre avvolge il Figlio. Lo splendore della Sua presenza riempie la città di Dio e si irradia oltre le Sue porte inondando la terra intera con la Sua luminosità. SDR 303.1
Accanto al trono vi sono coloro che un tempo erano stati zelanti per la causa di Satana, ma che poi come tizzoni strappati dal fuoco, hanno seguito il loro Salvatore con profonda e intensa devozione. Vi sono quindi coloro che sono pervenuti al perfezionamento del loro carattere in mezzo alla falsità e all’incredulità; coloro che hanno onorato la legge di Dio quando il mondo cristiano la dichiarava annullata; coloro, e sono milioni, che nei secoli sono stato uccisi per la loro fede. C’è infine, la “...una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani”. Apocalisse 7:9 SDR 303.2
La loro guerra è finita, hanno raggiunto la vittoria. Hanno corso la gara e hanno raggiunto il premio. Il ramo di palma nelle loro mani è un simbolo del loro trionfo, la veste bianca un emblema della rettitudine immacolata di Cristo, che ora gli appartiene. I redenti intonano un inno di lode che echeggia attraverso le volte celesti: “...La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono dell’Agnello”. Apocalisse 7:10. Angeli e serafini uniscono le loro voci nell’adorazione. I redenti, vedendo la potenza e la malvagità di Satana, si rendono conto, come mai prima, che nessuna forza, se non quella di Gesù, poteva renderli vincitori. In tutta quella folla risplendente, nessuno attribuisce la salvezza a se stesso, come se avesse vinto grazie alla propria forza e alla propria bontà. Gli eletti non sottolineano quello che essi hanno fatto o sofferto. L’essenza di ogni canto, la nota chiave di ogni inno è: “La salvezza appartiene all’Iddio nostro... ed all’Agnello”. SDR 303.3
Alla presenza degli abitanti della terra e del cielo, avviene l’incoronazione finale del Figlio di Dio. Investito della maestà e della potenza suprema il Re dei re emette la sentenza sui ribelli al suo governo e la esegue su quanti hanno trasgredito la sua legge e oppresso il suo popolo. Il profeta di Dio afferma: “Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu più trovato posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere”. Apocalisse 20:11,12 SDR 303.4
Quando i libri vengono aperti e lo sguardo di Gesù si posa sugli empi, essi si rendono conto di tutti i peccati che hanno commesso. Capiscono in che modo si sono allontanati dalla purezza e dalla santità e come l’orgoglio e la ribellione li hanno spinti a trasgredire la legge di Dio. Le tentazioni accarezzate fino al punto di cedere al peccato, le benedizioni, i messaggeri di Dio scherniti, gli avvertimenti respinti, il rifiuto della misericordia divina a causa della loro insensibilità: tutto appare scritto con lettere di fuoco. SDR 304.1