La Storia Della Redenzione

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Capitolo 64—La Seconda Resurrezione

Gesù e il corteo di angeli, insieme ai salvati, lasciarono la città. Gli angeli circondarono il loro Capo e lo scortarono mentre i santi redenti lo seguivano. Poi, con temibile maestà, Gesù chiamò i malvagi deceduti, e loro si avvicinarono con gli stessi corpi deboli con i quali si erano addormentati nella tomba. Che spettacolo! Che scena! Alla prima risurrezione tutti si innalzarono nella perfezione immortale, ma alla seconda risurrezione i segni della maledizione erano visibili su tutti. I re e i nobili della terra, gli spregevoli e i poveracci, gli istruiti e gli ignoranti risposero insieme all’appello. SDR 302.1

Tutti vedevano il Figlio dell’Uomo e quelle stesse persone che lo avevano odiato e schernito, che avevano messo la corona di spine sul suo capo e lo avevano colpito con una canna, lo videro in tutta la sua maestà regale. Coloro che gli avevano sputato addosso nel momento della prova sfuggivano dal suo sguardo penetrante e dalla gloria del suo volto. Coloro che gli avevano trafitto le mani e i piedi con i chiodi videro i segni della crocifissione. Gli uomini che avevano conficcato la lancia nel suo costato, videro i segni della loro crudeltà sul suo corpo, e si accorsero che era proprio lui la persona che avevano crocifisso e deriso mentre agonizzava. Allora si sentì un lungo lamento angoscioso, ed essi corsero lontano cercando di nascondersi dalla presenza del Re dei re e del Signore dei signori. SDR 302.2

Satana riuscì a ingannarli e immediatamente tutti iniziarono a prepararsi per la battaglia. C’erano molti uomini capaci in quell’esercito, che costruirono qualsiasi i tipo di arma da guerra. In seguito, con Satana alla guida, la folla si mosse in avanti. Re e guerrieri seguivano Satana e la moltitudine era dietro di loro. Ogni gruppo aveva il suo leader e manteneva una marcia ordinata sulla superficie spaccata della terra, diretti verso la santa Città. Gesù chiuse le porte della città, l’esercito la circondò e si mise in riga aspettandosi un confronto violento. SDR 302.3