La Storia Della Redenzione
Capitolo 56—La Grande Delusione Di Satana
In Eden il serpente diede inizio al suo inganno. Disse a Eva: “Tu non morirai affatto”. Questa è stata la sua prima lezione sull’immortalità dell’anima e ha continuato a proporre il suo inganno fino a oggi, e proseguirà fino a quando finirà la schiavitù dei figli di Dio. Mi furono mostrati Adamo ed Eva in Eden. Essi mangiarono il frutto proibito, e a quel punto una spada infuocata impedì loro l’accesso all’albero della vita. Furono cacciati dal giardino, perché non prendessero frutti dell’albero della vita diventando così peccatori immortali. Il frutto di quest’albero, infatti, dona l’immortalità. Sentii un angelo chiedere: “Chi della famiglia di Adamo ha superato la barriera della spada infuocata e mangiato il frutto dell’albero della vita?”. Udii un altro angelo rispondere: “Nessun membro della famiglia di Adamo ha mai oltrepassato la spada infuocata e mangiato il frutto dell’albero; non esiste quindi un peccatore immortale”. La persona che pecca sperimenterà la morte eterna, una morte per la quale non c’è speranza di ritorno, e allora la collera di Dio sarà placata. SDR 279.1
Fui stupita del fatto che Satana riuscisse a far credere agli uomini che le parole di Dio “l’anima che pecca morirà”, (Ezechiele 18:4) significhino che la persona che pecca non morirà affatto, ma vivrà eternamente nei tormenti. L’angelo disse: “La vita è vita, che si trascorra nel dolore o nella felicità. La morte è senza dolore, senza gioia, senza odio”. SDR 279.2
Satana disse ai suoi angeli di impegnarsi a diffondere la menzogna pronunciata per la prima volta a Eva in Eden: “Tu non morirai affatto”. E nella misura in cui questa affermazione veniva accettata e la gente era disposta a credere che l’uomo fosse immortale, Satana li induceva anche a credere che il peccatore sarebbe vissuto nei tormenti eterni. Era pronta la via attraverso la quale i suoi seguaci avrebbero presentato Dio come un tiranno vendicatore, che manda all’inferno tutti coloro che giudica indegni. Egli riversa su di loro la sua collera. E mentre i peccatori soffrono un’agonia inesprimibile e si contorcono nelle fiamme eterne, Dio viene raffigurato come se li guardasse con soddisfazione. Satana sapeva che se il suo inganno fosse stato accettato, Dio sarebbe stato odiato da molti, invece di essere amato e adorato; altri invece sarebbero stati indotti a credere che gli avvertimenti della Parola di Dio non si sarebbero adempiuti letteralmente, perché sarebbe stato in contrasto con il suo carattere buono e amorevole punire con tormenti eterni coloro che ha creato. SDR 279.3
Un altro punto estremo verso il quale Satana ha condotto molte persone è quello di dimenticare la giustizia di Dio e gli avvertimenti della sua Parola; lo ha presentato così misericordioso, al punto da convincerli che non farà morire nessuno e quindi tutti, santi e peccatori, un giorno saranno salvati ed entreranno nel suo regno. SDR 280.1
Gli inganni relativi all’immortalità dell’anima e ai tormenti eterni, permettono a Satana di indurre alcuni a credere che la Bibbia non sia un libro ispirato. Credono che insegni molte realtà positive, ma che non possa essere oggetto di apprezzamento e di sufficiente attendibilità, perché è stato insegnato loro che sostiene la dottrina delle pene eterne. SDR 280.2
Satana è riuscito a convincere un’altra categoria di persone a negare l’esistenza di Dio. Essi non riescono a vedere la coerenza del carattere del Dio della Bibbia che infligge orribili torture a una parte degli uomini per tutta l’eternità; quindi rifiutano la Bibbia, il suo autore e considerano la morte come un sonno eterno. SDR 280.3
C’è poi un’altra categoria di persone che si rivelano timorose e timide. Satana li tenta, e dopo che hanno peccato, fa credere loro che il prezzo del peccato non sia la morte, ma la vita con terribili tormenti da sopportare per tutta l’eternità. Esaltando in questo modo gli orrori di un inferno senza fine, si impossessa della loro mente, ed essi perdono la ragione. Allora Satana e i suoi angeli esultano e gli infedeli e gli atei si coalizzano per disprezzare la cristianità. Dichiarano che il male è il risultato della fede nella Bibbia e nel suo autore, mentre in realtà è il risultato di un’eresia popolare. SDR 280.4