La Storia Della Redenzione

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Capitolo 54—Il Messaggio Del Terzo Angelo

Quando Cristo entrò nel luogo santissimo nel santuario celeste per compiere l'opera dell'espiazione, affidò ai Suoi servitori l'ultimo messaggio di misericordia da dare al mondo. Il terzo angelo concluse così il suo annuncio: “Qui è la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù”. Apocalisse 14:12 Immediatamente dopo la sua proclamazione, il profeta vede il Figlio dell'uomo venire nella gloria per mietere il raccolto della terra. SDR 272.1

Come predisse la Sacra Scrittura, il ministero di Cristo nel luogo santissimo iniziò alla fine dei giorni profetici nel 1844. A questo tempo si applicano le parole di Giovanni in Apocalisse 11:19: “Allora si aperì nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine”. SDR 272.2

L'arca del testamento di Dio è nel secondo appartamento del santuario. Quando Cristo entrò lì per ministrare a favore del peccatore, il tempio interno fu aperto e l'arca di Dio fu portata alla vista. A coloro che per fede videro il Salvatore nella sua opera di intercessione, la maestà e il potere di Dio furono rivelati. Mentre la Sua gloria riempiva il tempio, la Sua luce fu diffusa sul Suo popolo. SDR 272.3

Per fede avevano seguito il loro Sommo Sacerdote dal santo al luogo santissimo, e lo videro supplicare davanti all'arca di Dio. All'interno di quella sacra arca è posta la legge del Padre, la stessa che è stata pronunciata da Dio stesso tra i tuoni del Sinai, e scritta con il proprio dito sulle tavole di pietra. Nessun comando è stato annullato; non uno iota o un apice è stato mutato. Mentre Dio diede a Mosè una copia della Sua legge, Egli conservò l’originale nel santuario. SDR 272.4

Proprio al centro del decalogo c’è il quarto comandamento, come fu proclamato la prima volta: “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ in essi ogni opera tua; ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch’è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato”. Esodo 20:8-11 SDR 272.5

Lo Spirito di Dio agì nei cuori di coloro che studiavano la sua Parola ed essi si convinsero di avere trasgredito, per ignoranza, questo precetto e di avere trascurato il giorno di riposo del Creatore. Essi cominciarono a esaminare le ragioni che avevano indotto i cristiani a osservare il primo giorno della settimana invece del settimo, che era stato santificato da Dio, ma non trovarono nessuna prova nelle Scritture che il quarto comandamento fosse stato abolito o che il sabato fosse stato sostituito. La benedizione accordata per l’osservanza del settimo giorno non era mai stata annullata. Essi, che avevano cercato onestamente di fare la volontà di Dio, nel riconoscersi trasgressori della sua legge provarono una profonda tristezza e manifestarono la loro fedeltà a Dio santificando il sabato. SDR 273.1

Furono fatti numerosi e intensi sforzi per abbattere la loro fede. Nessuno, però, poteva fare a meno di rendersi conto che se il santuario terrestre era una rappresentazione o un modello di quello celeste, la legge collocata nell’arca del patto sulla terra era una trascrizione di quella che si trovava in cielo. L’accettazione della verità relativa al santuario celeste implicava il riconoscimento delle esigenze della legge di Dio e l’obbligo dell’osservanza del sabato del quarto comandamento. SDR 273.2

Coloro che avevano accettato il messaggio relativo alla mediazione del Cristo e il valore eterno della legge di Dio, si resero conto che queste verità erano presentate in Apocalisse 14. I messaggi di questo capitolo costituiscono un triplice avvertimento che deve preparare gli abitanti della terra per il ritorno del Signore. SDR 273.3

In contrasto con coloro che osservano i comandamenti di Dio e hanno la fede di Gesù, il terzo angelo indica un altro gruppo di persone, contro cui viene pronunciato un solenne e terribile avvertimento. “Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello”. Apocalisse 14:9,10. SDR 273.4

Per comprendere questo messaggio è necessaria una corretta interpretazione dei simboli utilizzati. Che cosa rappresentano la bestia, SDR 273.5

l’immagine, il marchio? Così, quelli che cercavano la verità tornarono allo studio delle profezie. Rintracciando i suoi santi precetti, i ricercatori della verità trovarono, nel seno stesso del Decalogo, il quarto comandamento, come fu proclamato per la prima volta: “Ricordati del giorno di sabato, per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno è il sabato del Signore tuo Dio: in esso non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, il tuo servo, né la tua serva , né il tuo bestiame, né il tuo forestiero che è entro le tue porte: poiché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si è riposato il settimo giorno: pertanto il Signore ha benedetto il giorno di sabato, e l'ha santificato. ” Esodo 20: 8-11 SDR 274.1