La Storia Della Redenzione

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I santuari: terrestre e celeste

Il tabernacolo costruito da Mosè era stato fatto in base a un modello stabilito da Dio. Il Signore gli disse: “Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti”. E affermò anche: “E vedi di fare ogni cosa secondo il modello che t’è stato mostrato sul monte”. Esodo 25:9, 40. Paolo dice che il primo tabernacolo “... è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale s’offrono doni e sacrifici...” E aggiunge che i suoi luoghi santi erano “...cose raffiguranti quelle nei cieli...”; che i sacerdoti che offrivano doni secondo la legge servivano da “figura e ombra delle cose celesti...” e che “Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi”. Ebrei 9:9, 23; Ebrei 8:5; Ebrei 9:24 SDR 269.1

I luoghi santi del tempio celeste sono rappresentati dalle due sezioni del santuario terrestre. Quando l’apostolo Giovanni poté contemplare in visione il tempio di Dio in cielo vide che “...davanti al trono c’erano sette lampade ardenti...” Apocalisse 4:5. Vide anche un angelo che aveva “...un turibolo d’oro; e gli furono dati molti profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono”. Apocalisse 8:3. Fu consentito al profeta di osservare la prima sezione del santuario celeste ed egli vide in essa “le sette lampade ardenti” e “l’altare d’oro”, rappresentati dal candelabro d’oro e dall’altare dell’incenso nel santuario terrestre. Poi “...il tempio di Dio che è nel cielo fu aperto...” (Apocalisse 11:19) ed egli poté scorgere, oltre il velo, il luogo santissimo. Egli vide l’arca del patto rappresentata dal cofano sacro costruito da Mosè per contenere la legge di Dio. SDR 269.2

Coloro che cercavano la verità trovarono prove indiscutibili dell'esistenza di un santuario in cielo. Mosè creò il santuario terrestre secondo uno schema che gli era stato mostrato. Paolo dichiarò che quel modello era fatto sul vero santuario che è nei cieli. (Ebrei 8: 2, 5). Giovanni testimoniò di averlo visto in cielo. SDR 269.3

Infatti, alla fine dei 2.300 giorni, ossia fino al 1844, da secoli non esisteva più un santuario sulla terra. Quindi la profezia che dice “Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato” indica, senza ombra di dubbio, il santuario celeste. SDR 270.1

Tornando alle Scritture, gli studenti di profezia hanno imparato che la purificazione non era una rimozione delle impurità fisiche, poiché doveva essere compiuta con il sangue, e quindi doveva essere una purificazione dal peccato. L’apostolo Paolo afferma: “Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici più eccellenti di questi”. Ebrei 9:23. SDR 270.2

Rimane da risolvere il quesito più importante: che cos’è la purificazione del santuario? L’Antico Testamento parla di una purificazione del santuario terrestre. Ma è possibile che in cielo vi sia qualcosa da purificare? In Ebrei 9 è presentata chiaramente sia la purificazione del santuario terrestre sia di quello celeste: “E secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue non c’è remissione. Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, [il sangue degli animali] ma le cose celesti stesse dovevano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi” (Ebrei 9:22, 23), cioè con il prezioso sangue del Cristo. SDR 270.3

Per ottenere un'ulteriore conoscenza della purificazione a cui punta la profezia, era necessario comprendere il ministero del santuario celeste. Ma in che modo il peccato può essere messo in rapporto con il santuario sia in cielo sia sulla terra? Lo si può comprendere riferendoci al servizio simbolico in quanto i sacerdoti, che officiavano sulla terra, servivano come “...figura e ombra delle cose celesti...” Ebrei 8:5 SDR 270.4