La Storia Della Redenzione

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Delusi ma non abbandonati

Tuttavia, li attendeva una nuova delusione. Il tempo fissato passò e il loro Salvatore non apparve. Coloro che avevano atteso con fiducia incrollabile la Sua venuta, provarono un dolore simile a quello di Maria quando, giunta alla tomba di Gesù e trovandola vuota, esclamò piangendo: “...han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto”. Giovanni 20:13 SDR 265.4

Il sentimento di soggezione, una paura che il messaggio potesse essere vero, per un certo periodo era servito da freno al modo incredulo. Passata la data fatidica, questo sentimento non si dileguò subito. In un primo tempo non ebbero il coraggio di beffarsi di coloro che erano rimasti delusi ma, dal momento che non si scorgeva nessun segno dell’ira di Dio, abbandonati i loro timori, ripresero gli scherni e i sarcasmi. SDR 266.1

Molte persone, che avevano asserito di credere nel ritorno del Signore, ben presto rinunciarono alla loro fede. Alcuni, che avevano dimostrato una grande sicurezza, rimasero profondamente feriti e avrebbero voluto fuggire. Come Giona, si lamentavano di Dio e preferivano la morte alla vita. Quelli, invece, che avevano fondato la propria fede sulle opinioni degli altri, e non sulla Parola di Dio, erano pronti a cambiare idea. Gli schernitori attirarono dalla loro parte i più deboli e i codardi e unitosi insieme, affermarono che ormai non c’era più nulla da temere o nessuno da attendere. Il tempo previsto era trascorso, il Signore non era venuto e il mondo poteva rimanere così com’era per altre migliaia di anni. SDR 266.2

I credenti ferventi e sinceri, avevano abbandonato tutto per Gesù. Rallegrandosi all’idea della Sua presenza, come mai prima, erano convinti di avere dato al mondo l’ultimo avvertimento. Aspettandosi di essere presto ricevuti alla presenza del loro divino Maestro e degli angeli, si erano praticamente allontanati da coloro che non avevano accettato il messaggio. Avevano pregato ardentemente: “Vieni, Signor Gesù!” Ma non era venuto. SDR 266.3

Riprendere il peso delle responsabilità e delle preoccupazioni della vita, sopportare le critiche e gli scherni, era una prova terribile per la loro fede e per la loro pazienza. Eppure questa delusione non era profonda quanto quella che avevano provato i discepoli alla prima venuta del Cristo. Quando fece il Suo ingresso trionfale in Gerusalemme, essi avevano pensato che stesse per salire sul trono di Davide per liberare Israele dai suoi oppressori. Con grandi speranze e previsioni lusinghiere, essi fecero a gara per onorare il loro re. Molti stesero i loro abiti e i rami di palma come un tappeto lungo il cammino e gridarono con entusiasmo: “Osanna al figliuolo di Davide!” SDR 266.4

Quando i farisei, contrariati e irritati da queste manifestazioni di giubilo, chiesero a Gesù di rimproverare i suoi discepoli, egli rispose: “...se costoro si tacciono, le pietre grideranno”. Luca 19:40. La profezia doveva adempiersi. I discepoli attuavano il progetto di Dio, ma erano destinati a provare un’amara delusione. Ma erano passati alcuni giorni prima che assistessero alla morte agonizzante del Salvatore e Lo deposero nella tomba. SDR 266.5

Le loro aspettative non si erano realizzate in nessun modo e le loro speranze svanirono con Gesù. Fino a quando il Signore non uscì trionfante dal sepolcro essi non poterono capire che ogni cosa era stata profetizzata e “ch’era stato necessario che il Cristo soffrisse e resuscitasse dai morti”. Atti 17:3 SDR 267.1

I messaggi del primo e del secondo angelo furono proclamati al momento giusto e permisero di realizzare l’opera che Dio aveva stabilito. SDR 267.2

Il mondo, che aveva seguito gli avvenimenti, era convinto che se il Cristo non fosse venuto alla data stabilita, l’intero sistema dell’avventismo sarebbe crollato. Mentre molti a causa delle forti tentazioni persero la loro fede, altri rimasero saldi. I più abili fra gli oppositori non erano riusciti a confutare il loro sistema di interpretazione profetica. L’attesa dell’importante avvenimento si era dimostrata un fallimento; ma questo non poteva scuotere la loro fiducia nella Parola di Dio. SDR 267.3

Dio non abbandonò il Suo popolo. Il Suo Spirito continuò a illuminare tutti quelli che non rifiutarono precipitosamente la luce ricevuta e non accusarono il movimento avventista. Nell’epistola agli Ebrei ci sono parole di incoraggiamento e di avvertimento per coloro che devono affrontare delle prove in questo periodo: “Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché: Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce. Ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvar l’anima”. Ebrei 10:35-39 SDR 267.4

La loro unica possibilità consisteva nell’apprezzare il messaggio ricevuto da Dio, attenersi alle sue promesse e perseverare nello studio della sua Parola aspettando pazientemente e vigilando al fine di ottenere una maggiore comprensione. SDR 267.5