La Storia Della Redenzione

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Capitolo 52—Il Grido Di Mezzanotte

“Or tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono. E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e acconciarono le loro lampade”. Matteo 25:5-7. SDR 264.1

Nell'estate del 1844 gli avventisti scoprirono l'errore nel loro precedente calcolo riguardo ai periodi profetici e stabilirono la posizione corretta. Si pensava che i 2300 giorni di Daniele 8:14, che tutti credevano si estendessero fino alla seconda venuta di Cristo, si sarebbero conclusi nella primavera del 1844; ma ora si vedeva che questo periodo si estendeva fino all'autunno dello stesso anno, e le menti degli avventisti erano fissate su questo punto come il tempo reale per l'apparizione del Signore. La proclamazione di questo messaggio del tempo è stato un altro passo nell'adempimento della parabola del matrimonio, la cui applicazione all'esperienza degli avventisti era già stata chiaramente vista. SDR 264.2

Come nella parabola il grido si levò a mezzanotte annunciando l'avvicinarsi dello sposo, così nell'adempimento, a metà tra la primavera del 1844, quando si supponeva per la prima volta che i 2300 giorni si sarebbero conclusi in autunno del 1844, in seguito si scoprì che dovevano davvero chiudersi, un tale grido fu elevato attraverso le stesse parole della Scrittura: “Ecco, lo Sposo viene; andate a incontrarlo”. Matteo 25:6 SDR 264.3

Come un’onda di mare, l’evangelo si sparse in tutto il mondo. Di città in città, di villaggio in villaggio, e in luoghi remoti di campagna, la verità fu proclamata e continuò ad echeggiare fino a quando il popolo di Dio non fu completamente destato dal suo torpore. E mentre il coraggio e la speranza rianimavano i cuori, il fanatismo stava scomparendo. Scomparvero pure quelle forme di estremismo provocate dall’eccitazione non controllata dall’influsso della Parola di Dio e del suo Spirito. Vi erano le stesse caratteristiche di quei periodi di pentimento e di conversione in cui gli Israeliti seguivano i messaggi di rimprovero dei profeti dell’Eterno. Si potevano individuare gli elementi del risveglio, senza esaltazione ma con una profonda sincerità nella confessione dei peccati e nella rinuncia ai vantaggi del mondo. La grande preoccupazione di tutti era prepararsi per il ritorno del Signore. Si pregava con perseveranza e la consacrazione a Dio era senza riserve. SDR 264.4

Il messaggio: “Ecco lo sposo!” non doveva essere oggetto di polemiche perché si basava su prove bibliche chiare ed esaurienti. Grazie alla potenza dello Spirito di Dio che scuoteva gli animi non c’erano più né dubbi né obiezioni. In occasione dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, la gente accorreva al Monte degli Ulivi e, quando si univano alla folla che accompagnava Gesù, trascinati dall’entusiasmo generale, colsero l’ispirazione di unirsi al grido: “...Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” Matteo 21:9 SDR 265.1

A quell’epoca si manifestò quella fede che Dio esaudisce, quella fede che conta sulla vita eterna. Simile a scrosci di pioggia su una terra arida, lo Spirito della grazia scendeva su coloro che cercavano Dio con sincerità. Chi si aspettava di trovarsi ben presto faccia a faccia con il suo Redentore, provava una gioia intensa, inesprimibile. La potenza dello Spirito Santo sensibilizzava i cuori e li inteneriva via via che le sue benedizioni venivano abbondantemente riversate sui credenti fedeli. SDR 265.2

Coloro che accettarono il messaggio si avvicinarono con grande solennità al movimento in cui speravano incontrare il loro Signore e Salvatore. Ogni mattina la loro prima preoccupazione era quella di sentirsi in pace con Dio. Erano profondamente uniti fra loro e pregavano gli uni con gli altri e gli uni per gli altri. Spesso si riunivano in luoghi isolati per essere in comunione con Dio e dai campi e dai boschi salivano al cielo lodi e preghiere. Per loro la certezza dell’approvazione del Salvatore era più importante del cibo quotidiano e se qualcosa turbava la loro mente, non si davano pace fino a quando non trovavano la soluzione. Grazie alla profonda convinzione della grazia redentrice, desideravano contemplare colui che amavano. SDR 265.3