La Storia Della Redenzione
Il tempo di prova
Trascorso il tempo previsto per la seconda venuta del Signore — la primavera del 1844 — coloro che avevano atteso con fede il Suo ritorno, rimasero per un po’ di tempo in preda al dubbio e all’incertezza. Il mondo li considerava totalmente sconfitti ed erano convinti di avere accarezzato un’illusione; tuttavia la loro fonte di incoraggiamento rimase ancora una volta la Parola di Dio. Molti continuarono a studiare le Scritture riesaminando le basi della loro fede e approfondendo con cura le profezie per acquisire una maggiore conoscenza. La testimonianza biblica, a sostegno della loro posizione, appariva chiara e completa. Segni inconfondibili indicavano l’approssimarsi del ritorno del Cristo. La potenza dello Spirito di Dio, che si era manifestata nella conversione dei peccatori e nel risveglio della vita spirituale dei credenti, aveva dimostrato l’origine divina del messaggio. Sebbene i fedeli non riuscivano a spiegare la loro delusione, erano convinti che Dio li avesse guidati nella loro esperienza. SDR 261.3
La loro fede fu notevolmente rafforzata dall'applicazione diretta e forzata di quelle scritture che stabiliscono un periodo di attesa. SDR 262.1
Fin dal 1842, l’ordine di scrivere la visione contenuta in questa profezia aveva suggerito a Charles Fitch l’idea di preparare una carta profetica per illustrare le visioni di Daniele e dell’Apocalisse. Questa pubblicazione fu considerata come l’adempimento dell’incarico dato da Habacuc. Egli scrive: “Quindi l'Eterno mi rispose e disse: «Scrivi la visione e incidila su tavole, perché si possa leggere speditamente. Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà”. Habacuc 2:2,3 SDR 262.2
I fedeli che aspettavano il Suo ritorno, si rallegrarono sapendo che Colui che conosce la fine sin dal principio aveva guardato attraverso i secoli e previsto la loro delusione, ha inviato loro queste parole d’incoraggiamento e di speranza. Se non fosse stato per questi brani della Scrittura che li invitavano ad aspettare con pazienza e a mantenere salda la loro fiducia nella Parola di Dio, in quei momenti difficili la loro fede si sarebbe affievolita. SDR 262.3
La parabola delle dieci vergini in Matteo 25, illustra l’esperienza del popolo avventista. “Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo”. Matteo 25:1 “Ora, siccome lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono”. (v.5) SDR 262.4
Il movimento diffuso sotto la proclamazione del primo messaggio, corrispondeva all'uscita delle vergini, mentre il trascorrere del tempo dell'attesa, la delusione e il ritardo erano rappresentati dall'attesa dello sposo. Trascorso il tempo definito, i veri credenti erano ancora uniti nella convinzione che la fine di tutte le cose fosse vicina; ma nella notte della prova, sembrò che anche queste ultime avessero perso, almeno in parte, il loro zelo e la loro devozione. SDR 262.5
In quell’epoca iniziò a manifestarsi il fanatismo. Alcuni di coloro che avevano dimostrato di essere dei credenti zelanti, respinsero la Parola di Dio come guida infallibile e, pretendendo di essere guidati dallo Spirito, si abbandonarono ai propri sentimenti e alle proprie impressioni o immaginazioni. Alcuni dimostrarono uno zelo cieco e bigotto, denunciando tutti quelli che non approvavano il loro modo di agire. Le loro idee e il loro fanatismo, disapprovati dalla maggior parte degli avventisti, suscitarono il loro disprezzo per la verità. SDR 262.6
La predicazione del messaggio del primo messaggio nel 1843, o il “grido di mezzanotte”, aveva proprio lo scopo di reprimere il fanatismo e i dissensi. Coloro che aderirono a questi movimenti vivevano in armonia fra loro, si amavano fraternamente e speravano di incontrare presto Gesù. L’unità nella fede e la beata speranza li elevavano al di sopra di ogni influsso umano e costituivano una protezione contro gli attacchi di Satana. SDR 263.1