La Storia Della Redenzione

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Lutero rompe con Roma

Roma pensava a eliminare Lutero, ma Dio lo difendeva. Le sue dottrine echeggiavano ovunque “nelle case di campagna, nei conventi... nei castelli dei nobili, nelle università e perfino nei palazzi dei re. Ovunque, nobiluomini si schieravano come suoi difensori per sostenerlo nella sua opera”. In un appello rivolto all’imperatore e alla nobiltà tedesca, in favore della Riforma del cristianesimo, Lutero scrisse nei confronti del papa: “È triste vedere l’uomo che si definisce vicario del Cristo fare sfoggio di un fasto che nessun imperatore può uguagliare. Egli è simile al povero Gesù e all’umile Pietro? Dicono che egli sia il signore del mondo! Ma il Cristo, del quale egli si vanta di essere il vicario ha detto: “Il mio regno non è di questo mondo!” Possono i domini di un vicario oltrepassare quelli del suo superiore?” SDR 245.3

A proposito delle università egli scrisse: “Io temo che se le università non si impegnano a spiegare le Sacre Scritture e a imprimerle nel cuore dei giovani, finiranno per diventare le porte dell’inferno. Sconsiglio di iscrivere i figli in scuole nelle quali lo studio della Scrittura non ha il primo posto. Ogni istituzione dove non si consulta sempre la Parola di Dio, si corrompe”. Questo appello si diffuse rapidamente in tutta la Germania e colpì l’opinione pubblica. Tutta la nazione fu scossa e molti si schierarono in favore della Riforma. SDR 246.1

I nemici di Lutero, assetati di vendetta, insistettero presso il papa perché adottasse misure energiche nei suoi confronti. Fu decretato, allora, che le dottrine luterane venissero immediatamente condannate. Al riformatore e ai suoi seguaci furono concessi sessanta giorni di tempo per ritrattare. Trascorso tale termine essi, qualora avessero rifiutato di abiurare sarebbero stati scomunicati. SDR 246.2

Quando Lutero ricevette la bolla papale esclamò: “Io la disprezzo e la combatto perché empia e falsa... Cristo stesso vi è condannato. Sono contento di dover sopportare queste difficoltà per una grande causa. Sento già nel mio cuore una maggiore libertà perché finalmente so che il papa è l’anticristo e che il suo trono è il trono di Satana”. SDR 246.3

Il documento papale produsse i suoi effetti. Il carcere, la tortura e la spada erano armi potenti, capaci di ridurre all’ubbidienza. I deboli e i superstiziosi tremavano per questo decreto e molti, pur simpatizzando per Lutero, non erano disposti a rischiare la propria vita per la causa della Riforma. Apparentemente l’opera del riformatore sembrava conclusa. SDR 246.4