La Storia Della Redenzione
Capitolo 1—La Caduta Di Lucifero
Nel cielo, Lucifero, prima della sua ribellione, era un angelo onorato ed eccelso, il cui onore seguiva quello dell’amato Figlio di Dio. Il suo sembiante, come quello degli altri angeli, esprimeva affabilità e denotava felicità. La sua fronte alta e spaziosa indicava la sua potente intelligenza. La sua forma era perfetta, il suo portamento era nobile e maestoso. Una luce speciale risplendeva sul suo volto e brillava intorno a lui con più fulgore e bellezza che negli altri angeli. Tuttavia, Cristo, l’amato Figlio di Dio, aveva la preminenza sopra tutto l’esercito degli angeli. Era uno col Padre prima che gli angeli fossero creati. Lucifero era invidioso di Cristo e gradualmente assunse l’autorità che apparteneva solo a Cristo. Il potente Creatore riunì le moltitudini celesti, per conferire un onore speciale a Suo Figlio alla presenza di tutti gli angeli. SDR 4.1
Il Figlio era seduto sul trono accanto al Padre e tutti gli angeli si erano riuniti accanto a Loro. Il Padre dichiarò a tutti che Suo Figlio era uguale a Lui, in modo che ovunque era presente suo Figlio, anche il Padre era presente. La Parola del Figlio doveva essere obbedita prontamente come quella del Padre, poiché il Figlio era stato investito dell’autorità di comandante delle schiere celesti. Il Figlio, doveva soprattutto operare insieme al Padre nel progetto della creazione della terra. Egli accettò la volontà del Padre e i Suoi propositi; non avrebbe fatto nulla da solo. La volontà del Padre fu pienamente soddisfatta in Lui. Lucifero era invidioso e geloso di Gesù Cristo. SDR 4.2
Quando tutti gli angeli s’inchinarono davanti a Gesù per riconoscere la Sua supremazia, la Sua grande autorità e il diritto a governare, Satana s’inginocchiò con loro, ma il suo cuore era pieno d’invidia e odio. Mentre Cristo era stato convocato nel consiglio speciale di Dio riguardo i Suoi piani, Lucifero non lo fu. Non capiva perché non gli era stato permesso di conoscere i piani di Dio. SDR 4.3
Cristo era riconosciuto come sovrano del cielo, il Suo potere e la Sua autorità erano gli stessi del Padre. Lucifero credeva di essere prescelto tra gli angeli del cielo. Sebbene era stato altamente esaltato, questo non gli concedeva il privilegio di ricevere le stesse lodi e la gratitudine che appartengono solo a Dio. Nondimeno, continuava ad aspirare all’elevatezza di Dio; gloriandosi della sua posizione. Sapeva pure di essere onorato dagli angeli. Aveva una missione speciale da eseguire. Era vicino al grande Creatore e gli incessanti raggi di luce gloriosa che avvolgevano l'eterno Dio, avevano brillato in modo speciale su di lui. Pensò a come gli angeli obbedivano al suo comando con piacevole celerità. Le sue vesti non erano forse belle e splendenti? Perché Cristo poteva essere onorato e lui no? SDR 4.4
Insoddisfatto e pieno d’invidia contro Gesù Cristo, si allontanò dalla presenza del Padre, e nascondendo le sue vere intenzioni, radunò le schiere angeliche. Offeso, parlò loro di come Dio preferiva Gesù Cristo, mettendolo da parte. Disse loro che da quel momento in poi tutta la dolce libertà di cui avevano goduto gli angeli era finita. Non era stato nominato un governatore, al quale dovevano d'ora in poi rendere un onore servile? SDR 5.1
Dichiarò loro di averli convocati per assicurarli che non si sarebbe più sottomesso né inchinato a Cristo; che si sarebbe preso l'onore che doveva essere conferito a lui e che sarebbe diventato il comandante di tutti quelli che fossero stati disposti a seguirlo e avrebbero obbedito alla sua voce. A quel punto scoppiò un conflitto fra gli angeli. Satana e i suoi sostenitori lottarono per riformare il governo di Dio; cercavano di capire la sua profonda saggezza e comprendere i suoi obiettivi nell’aver innalzato Gesù e avergli conferito poteri illimitati e dominio. Si ribellarono quindi all’autorità del Figlio. SDR 5.2
Gli angeli leali cercarono di riconciliare questo potente angelo con la volontà del loro Creatore. Giustificarono l’atto di Dio nell’onorare Cristo, e con potenti argomenti cercarono di convincere Lucifero, che l’onore che il Padre aveva conferito a Suo Figlio non sminuiva la sua posizione. Sostennero con chiarezza che Gesù era il Figlio di Dio; che esisteva prima che gli angeli fossero creati; che Egli era sempre stato alla destra di Dio e che la sua tenera e amorevole autorità non era mai stata messa in discussione fino a quel momento; e che non aveva dato alcun comando che non fosse stato eseguito con gioia dalla schiera angelica. SDR 5.3
Argomentarono che Cristo ricevendo onori speciali da parte del Padre alla presenza di tutti gli angeli, non sminuiva l’onore che Satana stesso aveva ricevuto fino allora. Gli angeli piansero. Cercarono ansiosamente di convincerlo a rinunciare al suo malvagio disegno e ad arrendersi al loro Creatore, perché finora tutti avevano pace e armonia. Ma egli sì rifiutò di ascoltarli. Si separò dagli angeli leali accusandoli di servilismo. Gli angeli fedeli a Dio con stupore videro che Satana aveva successo nei suoi sforzi nell’incitare alla ribellione. Egli promise loro un governo migliore di quello che avevano avuto finora, nel quale tutto sarebbe stato libertà. Moltissimi di loro espressero il desiderio di accettarlo come loro dirigente e leader. Quando vide che le sue proposte avevano successo, si vantò che poteva avere tutti gli angeli dalla sua parte, che sarebbe stato come Dio e la sua voce piena d’autorità sarebbe stata ascoltata nel dare ordini a tutte le moltitudini celesti. Ancora una volta gli angeli fedeli vollero avvertire Satana di quali sarebbero state le conseguenze se avrebbe persistito, poiché chi aveva creato gli angeli, aveva il potere di spogliarli di ogni autorità e, in modo marcato, castigare la sua audacia e la sua terribile ribellione. Come si può solo pensare che un angelo possa opporsi alla legge di Dio che è sacra com’è sacro l’Eterno stesso!!! Gli angeli buoni esortarono i ribelli a chiudere le loro orecchie ai ragionamenti ingannevoli di Lucifero; consigliarono a lui e a quanti erano caduti sotto la sua influenza che tornassero a Dio e confessassero l’errore di aver permesso seppur col pensiero di obiettare della Sua autorità. Fu così che Lucifero, “il portatore di luce”, il partecipe alla gloria di Dio, il servitore del suo trono, a causa della trasgressione divenne Satana, “l'avversario”. PP 40 SDR 6.1
Molti simpatizzanti di Lucifero erano disposti ad ascoltare i consigli degli angeli buoni e pentirsi del loro malcontento e recuperare la fiducia del Padre e del Suo amato Figlio. Allora, il potente ribelle dichiarò di conoscere la legge di Dio e che se avesse dovuto sottomettersi all’obbedienza servile, sarebbe stato privato del suo onore e mai più gli sarebbe stata affidata la sua eccelsa missione. Egli affermò che sia lui che i suoi compagni erano andati troppo oltre per tornare indietro, e che era disposto ad affrontare le conseguenze, poiché non si sarebbe prostrato ad adorare servilmente il Figlio di Dio; disse che Dio non li avrebbe mai perdonati; e che dovevano riaffermare la loro libertà e conquistare con la forza la posizione e l’autorità che non gli era stata concessa volontariamente... Gli angeli fedeli si presentarono davanti al Figlio di Dio e gli comunicarono ciò che stava succedendo tra gli angeli. Trovarono il Padre che consultava il Suo Figlio diletto, per determinare il modo in cui, per il bene degli angeli fedeli, avrebbe posto fine definitivamente all’autorità che Satana aveva assunto. Il potente Dio poteva scacciare immediatamente dal cielo questo grande ingannatore, ma per il momento questo non faceva parte del Suo piano. Avrebbe dato ai ribelli una giusta opportunità affinché misurassero la loro forza con la potenza di Suo Figlio e degli angeli leali. In questa battaglia ogni angelo avrebbe scelto da che parte stare e lo avrebbe manifestato davanti a tutti. Chiunque si fosse unito a Satana nella sua ribellione non poteva rimanere in cielo. Avrebbe imparato la lezione sull’immutabile legge di Dio, e che tutto questo era irrimediabile. Se Dio avesse esercitato il Suo potere nel punire il ribelle, gli angeli sovversivi non si sarebbero messi in evidenza, per cui, Dio decise di agire diversamente per dimostrare a tutta la moltitudine celeste la Sua giustizia e il Suo giudizio. SDR 6.2