La Storia Della Redenzione
Capitolo 43—Il Martirio Di Paolo E Di Pietro
Gli apostoli Paolo e Pietro furono per molti anni ampiamente separati nelle loro fatiche, essendo il lavoro di Paolo portare il Vangelo ai Gentili, mentre Pietro lavorò specialmente per i Giudei. Ma nella provvidenza di Dio, entrambi dovevano testimoniare di Cristo nella metropoli del mondo, e sul suo suolo entrambi dovevano versare il loro sangue come seme di una vasta messe di santi e martiri. SDR 224.1
Al momento del secondo arresto di Paolo, anche Pietro fu arrestato e messo in prigione. Si era reso particolarmente odioso alle autorità per il suo zelo e il suo successo nello smascherare gli inganni e sconfiggere le trame di Simon Mago, lo stregone, che lo aveva seguito a Roma per opporsi e ostacolare l'opera del Vangelo. Nerone credeva nella magia e aveva patrocinato Simon. Fu quindi molto infuriato contro l'apostolo e fu spinto a ordinare il suo arresto. SDR 224.2
La malizia dell'imperatore contro Paolo fu acuita dal fatto che i membri della famiglia imperiale, e anche altre persone di alto rango, si erano convertiti al cristianesimo durante la sua prima prigionia. Per questo la seconda prigionia fu molto più severa della prima. Concedendogli poche possibilità di predicare il Vangelo, decise di accorciare la sua vita non appena fosse possibile con un plausibile pretesto appena escogitato. La mente di Nerone fu così colpita dalla forza delle parole dell'apostolo durante il suo ultimo processo che rimandò la decisione del caso, né lo assolve né lo condanna. Ma la sentenza è stata solo differita. Non passò molto tempo prima che fosse pronunciata la decisione di consegnare Paolo alla tomba di un martire. Essendo un cittadino romano, non poteva essere sottoposto a tortura, e fu quindi condannato alla decapitazione. SDR 224.3
Pietro, in quanto ebreo e straniero, fu condannato a essere flagellato e crocefisso. In prospettiva di questa morte spaventosa, l'apostolo ricordò il suo grande peccato nel rinnegare Gesù nell'ora della prova, e il suo unico pensiero era di non essere degno di morire nello stesso modo del suo Maestro. Pietro si era sinceramente pentito di quel peccato ed era stato perdonato da Cristo, come dimostra l'alto incarico che gli era stato affidato per nutrire le pecore e gli agnelli del gregge. Ma non avrebbe mai potuto perdonare sé stesso. Nemmeno il pensiero delle agonie dell'ultima terribile scena poté diminuire l'amarezza del suo dolore e pentimento. Come ultimo favore pregò i suoi carnefici di essere inchiodato sulla croce con la testa in giù. La richiesta fu accolta e così morì il grande apostolo Pietro. SDR 224.4