La Storia Della Redenzione

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Capitolo 41—Ai Confini Della Palestina

Atti 13:1-4 & 15:1-31

Gli apostoli e i discepoli che lasciarono Gerusalemme durante la feroce persecuzione che infuriava lì dopo il martirio di Stefano, predicarono Cristo nelle città circostanti, limitando le loro fatiche agli ebrei e agli ebrei greci. “E la mano del Signore era con loro; e un gran numero credette e si convertì al Signore”. Atti 11:21 SDR 213.1

Quando i credenti a Gerusalemme udirono la buona novella, si rallegrarono; allora Barnaba, un uomo dabbene, pieno di Spirito Santo e di fede, fu mandato ad Antiochia, a quel tempo città della Siria, per aiutare la chiesa. I suoi sforzi furono benedetti oltremodo. Come l’opera si sviluppava, Barnaba sentì l’esigenza di un collaboratore che lo aiutasse a sfruttare meglio l’opportunità offerta dal Signore; per questo si recò a Tarso per cercare Paolo. Per un anno i due discepoli lavorarono insieme testimoniando fedelmente, insegnando al popolo e aumentando il numero dei membri della chiesa di Cristo. SDR 213.2

In Antiochia vi era una numerosa popolazione ebraica e gentile; era un bellissimo villaggio per gli amanti del benessere e del piacere, a causa della salubrità della sua situazione, dei suoi splendidi paesaggi e della ricchezza, cultura e raffinatezza che vi si concentravano. Il suo vasto commercio ne fece un luogo di grande importanza, dove si trovavano persone di tutte le nazionalità. Era quindi una città di lusso e vizi. Alla fine la punizione di Dio si abbatté su Antiochia, a causa della malvagità dei suoi abitanti. SDR 213.3

Fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. Questo nome fu dato loro perché Cristo era il principale soggetto della loro predicazione, dei loro insegnamenti, e delle loro conversazioni. Di continuo i credenti raccontavano gli episodi accaduti durante i giorni del suo ministero terreno, quando i suoi apostoli erano benedetti dalla sua personale presenza. Non si stancavano mai di ricordare i suoi insegnamenti e i miracoli di guarigione che il Maestro aveva compiuto. Essi parlavano della sua agonia nel giardino, del tradimento, del processo, dell’esecuzione, della tolleranza e umiltà con le quali Gesù sopportò l’ingiuria e la tortura dei suoi nemici, e dell’immensa pietà con la quale Egli pregò per quelli che lo perseguitavano. Nel raccontare queste cose manifestavano apertamente la gioia che ispirava loro la figura del Maestro. Essi attiravano l’attenzione dei loro uditori sulla sua risurrezione e ascensione, sull’opera che stava svolgendo nel cielo come mediatore dell’uomo caduto. I pagani giustamente li chiamavano cristiani, poiché essi predicavano Cristo e pregavano Dio nel suo nome. SDR 213.4

Paolo trovò, nella popolosa città di Antiochia, un eccellente campo di lavoro, dove la sua grande cultura, saggezza e zelo, esercitarono una potente influenza sugli abitanti e sui frequentatori di quella città di cultura. Mentre la luce del Vangelo illuminava Antiochia, a Gerusalemme gli apostoli continuavano a svolgere un importante lavoro, dove gli ebrei di tutte le lingue e paesi venivano ad adorare nel tempio durante le festività stabilite. In quei momenti gli apostoli predicavano Cristo con incrollabile coraggio, sebbene sapessero che così facendo le loro vite erano in costante pericolo. Lo Spirito di Dio benedisse il loro lavoro e molti si convertirono alla fede. SDR 214.1

Tra i apostoli che si dedicarono a questo lavoro si distinguevano Pietro, Giacomo e Giovanni, fiduciosi che Dio li aveva incaricati di predicare Cristo tra i loro connazionali. E mentre Paolo pregava nel tempio, aveva ricevuto l'incarico da Dio, e il suo vasto campo missionario gli era stato presentato con notevole chiarezza mediante una visione che rappresentava la bellezza e la gloria del cielo SDR 214.2