La Storia Della Redenzione

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Pietro liberato con l’aiuto dell’angelo

La luce risplendente che avvolgeva l'angelo illuminava completamente la prigione senza risvegliare l'apostolo addormentato. Il suo sonno era tranquillo e riposante, il risultato di una coscienza tranquilla. Pietro si svegliò solo dal tocco dell’angelo e dall’udire la sua voce: “Alzati in fretta”. Egli vide la cella illuminata con la benedetta luce del cielo; e in mezzo ad essa vi era un angelo in piedi davanti a lui. Allora, obbedendo alla voce dell’angelo sì alzò, e si accorse che le catene sono state spezzate. Di nuovo il messaggero celeste gli dice: “Mettiti vesti e sandali”, e nuovamente Pietro ubbidisce meccanicamente, tenendo fisso lo sguardo sul visitatore, e credendo di trovarsi in un sogno o in una visione. Ancora una volta l’angelo gli ordina: “Prendi il tuo mantello e vieni con me!” Egli si muove verso la porta seguito da Pietro che sebbene fosse loquace di natura, ora era ammutolito dalla sorpresa. Superano i posti di guardia e raggiungono la porta pesantemente sprangata. Essa si apre da sola, e da sola si richiude dietro di loro, mentre le guardie dentro e fuori rimangono immobili al loro posto. Atti 12:8-10. SDR 209.4

Raggiungono la seconda porta, anch’essa controllata da guardie sia all’interno che all’esterno. Essa si apre come la prima, senza fare alcun rumore; l’attraversano, ed essa si richiude silenziosamente da sé. Nella stessa maniera passano attraverso il terzo cancello, e si ritrovano nella strada. Non c’è rumore di parole né di passi. L’angelo fa da guida, illuminando la via con il suo straordinario splendore, e Pietro, perplesso e credendo ancora di trovarsi in un sogno, segue il suo liberatore. Percorrono una strada, e poi, l’angelo, giunto al termine della sua missione, scompare alla sua vista. SDR 210.1

La luce celeste si affievolisce e si spegne, lasciando Pietro nella più completa oscurità. Poi i suoi occhi cominciano ad abituarsi al buio e a intravvedere gradualmente i contorni di ciò che lo circonda. Si trova solo nella strada silenziosa, e la fresca brezza notturna gli soffia sul volto. Egli comprende di essere libero e di trovarsi in una zona conosciuta della città. A un tratto riconosce un luogo che era solito frequentare e che si aspettava di rivedere l’indomani per l’ultima volta. Pietro cercò di richiamare alla memoria gli eventi appena passati. Ricordò di essersi addormentato, incatenato tra due soldati, senza sandali e senza indumenti. Esaminò sé stesso e scoprì di essere completamente vestito. SDR 210.2

I suoi polsi, gonfi a causa delle crudeli catene, erano liberi dalle manette. Capì allora che la sua libertà non era un’illusione, né un sogno, né una visione, ma la realtà di un miracolo che il Signore aveva compiuto in suo favore. Al mattino egli sarebbe stato portato sul luogo del supplizio ma, ecco, un angelo lo aveva liberato dalla prigione e dalla morte. “Quando rientrò in sé, Pietro disse: «Ora per certo riconosco che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode e ha resa vana tutta l'attesa del popolo dei Giudei”. Atti 12:11 SDR 210.3