La Storia Della Redenzione
La maledizione
Il Signore allora si rivolse al serpente e disse: “Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita”. Genesi 3:14 Da quel momento il serpente avrebbe dovuto essere degradato al di sotto delle bestie e detestato dall’uomo, in quanto era il mezzo attraverso il quale Satana aveva agito. E ad Adamo Dio disse: “Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: ‘Non ne mangiare’, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai”. Genesi 3:17-19 SDR 24.1
A causa del peccato di Adamo ed Eva, Dio maledisse la terra e dichiarò: “...ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita”. Il Signore aveva offerto loro il bene e gli aveva risparmiato il male. E per questa ragione dichiarò che l’uomo avrebbe conosciuto il male per tutti i giorni della sua vita. La sua vita sarebbe stata tormentata dalle tentazioni di Satana. D'ora in poi gli uomini sarebbero stati afflitti dalle tentazioni di Satana. Ad Adamo fu riservata una vita di costante fatica e ansia, invece delle gioiose e felici fatiche di cui avevano goduto fino a quel momento. Dovevano essere soggetti a sconforto, tristezza e dolore, e infine perire. Erano stati creati dalla polvere della terra, e alla polvere dovevano tornare. SDR 24.2
Furono informati che dovevano lasciare la loro dimora edenica. Avevano ceduto agli inganni di Satana e avevano creduto alle sue affermazioni: che Dio stava mentendo. Con la loro trasgressione avevano aperto la porta a Satana, ed egli ebbe facile accesso a essi, e non fu più sicuro per loro rimanere nel Giardino dell'Eden, per evitare che nella loro condizione peccaminosa avessero accesso all'albero della vita e quindi perpetuare una vita di peccato. Implorarono di poter rimanere, pur riconoscendo di aver perso ogni diritto all'Eden benedetto. Promisero che in futuro avrebbero obbedito perfettamente a Dio. SDR 24.3
Furono informati che nella caduta dall'innocenza alla colpa non erano stati fortificati, ma al contrario erano stati molto indeboliti. Non avevano conservato la loro integrità quando vivevano in uno stato di santa e felice innocenza, tanto meno avrebbero avuto la forza di rimanere leali e fedeli in uno stato di colpevolezza cosciente. Erano pieni di profonda angoscia e rimorso. Capirono allora che la pena del peccato è la morte. SDR 24.4
Alcuni angeli furono immediatamente incaricati di sorvegliare l'accesso all'albero della vita. Il piano ben congegnato di Satana era che Adamo ed Eva disobbedissero a Dio, ricevessero la sua disapprovazione e poi approfittassero dell'albero della vita, per proseguire la loro vita peccaminosa. Ma angeli santi furono mandati per chiudere l'accesso all'albero della vita. Intorno a questi angeli c'erano ovunque raggi di luce che avevano l'aspetto di spade lucenti. SDR 25.1