La Storia Della Redenzione

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Liberati da un angelo

Fino a questo momento tutti gli sforzi di sopprimere il nuovo insegnamento erano stati vani; ma ora sia i sadducei sia i farisei, decisero che il lavoro dei discepoli doveva essere fermato, perché tutto ciò stava dimostrando che essi erano colpevoli della morte di Gesù. Pieni di indignazione, i sacerdoti, con un’azione violenta, arrestarono Pietro e Giovanni, e li rinchiusero nella stessa prigione. Fu convocato un gran numero di uomini dotti, per decidere insieme cosa fare con questi perturbatori della pace. SDR 181.3

L’Iddio del cielo, l’Onnipotente sovrano dell’universo, prese la faccenda dell’imprigionamento dei discepoli nelle Sue stesse mani. Molti uomini stavano lottando contro la Sua opera. Allora, l’angelo del Signore, durante la notte, aprì le porte della prigione, e disse ai discepoli: “Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita”. Atti 5:20,21 Quando Pietro e Giovanni si incontrarono con i credenti, riferirono che un angelo li aveva guidati direttamente tra la squadra di soldati che faceva la guardia alla prigione e che li aveva esortati a riprendere il lavoro che era stato interrotto. I fratelli furono meravigliati e pieni di gioia. SDR 181.4

I sacerdoti e i capi del popolo avevano tramato di incolpare i discepoli di insurrezione, dell’assassinio di Anania e Saffira e di cospirazione contro l’autorità dei sacerdoti. Così facendo, speravano di incitare la gente a prendere il caso nelle loro mani e a trattare i discepoli come avevano trattato Gesù. Essi si rendevano conto che molti, che non avevano accettato gli insegnamenti di Cristo, erano però stanchi dell’arbitrario comportamento delle autorità giudee e ansiosi di qualche cambiamento. I sacerdoti temevano che se queste persone insoddisfatte avessero accettato le verità proclamate dagli apostoli, e avessero riconosciuto Gesù come il Messia, l’ira dell’intero popolo si sarebbe scagliata contro i capi religiosi, i quali sarebbero stati costretti a rispondere dell’assassinio di Cristo. Quando questi chiesero che i prigionieri fossero portati dinanzi a loro, con grande stupore si accorsero che erano spariti, anche se le porte della prigione erano state trovate intatte e i soldati avevano fatto la guardia senza mai allontanarsi da quel luogo. SDR 182.1

Seguì subito un altro rapporto: “Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando il popolo. Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d’esser lapidati dal popolo”. Atti 5:25, 26 SDR 182.2

Sebbene gli apostoli fossero stati liberati miracolosamente dalla prigione, non furono però esenti da processo e quindi punizione. Cristo, quando era con loro aveva detto: “Badate a voi stessi! Vi daranno in mano dei tribunali”. Marco 13:9 SDR 182.3

Dio aveva dato loro un segno di come avrebbero dovuto prendersi cura di loro stessi, e una certezza della Sua presenza inviando un angelo. La loro parte consisteva di saper sopportare e soffrire ogni cosa per amore di quel Gesù che predicavano. Mandando un angelo a liberarli, Dio aveva dato loro un segno del suo amore e la certezza della sua presenza. I tempi erano maturi in cui essi avrebbero dovuto soffrire per amore di Colui del quale stavano predicando il Vangelo. Il popolo era così colpito da ciò che aveva visto e udito che i sacerdoti e i governanti sapevano che sarebbe stato impossibile incoraggiarli ad agire contro gli apostoli. SDR 182.4