Essere Come Gesù
La Natura Ci Insegna Molte Cose, 17 agosto
Tutte queste cose lodino il nome dell'Eterno, perché egli comandò, ed esse furono create. Egli le ha stabilite per sempre, in eterno; ha fatto uno statuto che non passerà mai. Salmo 148:5,6 ESG 233.1
Dio fa scorrere i ruscelli fra le colline dove gli uccelli hanno la loro dimora e dove “tra le fronde fanno udir la loro voce”. Salmi 104:12. Tutte le creature dei boschi e dei colli sono parte della sua grande famiglia. Egli apre la sua mano e dà “cibo a volontà a tutti i viventi”. Salmi 145:16. ESG 233.2
Talvolta l’aquila delle Alpi è costretta, dalla tempesta, a scendere nelle strette gole dei monti. Nubi tempestose avvolgono questo poderoso uccello e la loro massa buia lo separa dalle cime assolate dove ha fissato il suo nido. Vani sembrano i suoi tentativi per sfuggirvi. Si slancia avanti e indietro battendo l’aria con le forti ali e risvegliando con le sue grida l’eco dei monti. Finalmente, con un grido di trionfo sfreccia verso l’alto, oltre le nuvole, e si trova di nuovo nella luce del sole, lasciando sotto di sé le tenebre e la tempesta. ESG 233.3
Anche noi possiamo essere circondati da difficoltà, scoraggiamenti e tenebre. Falsità, disgrazie e ingiustizie ci opprimono. Ci sono nubi che non riusciamo a dissipare. Invano lottiamo contro le circostanze. Esiste, però, una via di uscita: al di là delle nuvole la luce di Dio continua a risplendere. Sulle ali della fede noi possiamo sollevarci fino alla luce piena della sua presenza. ESG 233.4
Sono molte le lezioni che si possono trarre dalla natura. Per esempio, impariamo a contare su di noi osservando l’albero che, crescendo solitario nella pianura o sul fianco di un monte, affonda le proprie radici nel suolo e riesce così a sfidare la tempesta. La forza dei primi influssi è illustrata dal tronco informe e nodoso dell’albero che venne contorto quando era ancora arbusto, tanto che nessuna ulteriore potenza ha più potuto condurlo alla simmetria perduta. Il segreto di una vita santa può essere compreso guardando alla ninfea che, pur crescendo nelle acque melmose di uno stagno, circondata da erbacce e detriti, sprofonda il suo stelo nelle sabbie pulite del fondo e, attingendovi vita, rivela alla luce il suo fiore profumato e senza macchia. Ed 118,119 ESG 233.5