Conflitto E Coraggio

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Dopo Sette Giorni, 3 febbraio

Al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sopra la terra. Genesi 7:10 CeC 38.1

Dopo che Noè e la sua famiglia furono entrati nell’arca, per sette giorni non vi fu alcun segno della tempesta preannunciata. In questo periodo di tempo, la fede del profeta fu messa alla prova. Tutti gli uomini si rallegrarono del loro trionfo, pensando che l’apparente ritardo confermasse la falsità del messaggio di Noè. CeC 38.2

Dunque, il diluvio non si sarebbe mai verificato! Nonostante gli eventi eccezionali a cui avevano assistito... essi continuarono a divertirsi, a festeggiare e perfino a ridicolizzare le evidenti manifestazioni della potenza divina. Formarono dei gruppi intorno all’arca e, con una violenza non più contenuta, si facevano beffe di Noè e della sua famiglia. ibid, 98,99 CeC 38.3

Ma l’ottavo giorno le prime nubi apparvero nel cielo... Per gli uomini questo era un vero spettacolo, perché prima di allora non avevano mai visto nulla del genere, non conoscevano le nuvole. Presto caddero le prime gocce. Gli uomini, che non avevano mai visto nulla del genere, ebbero paura... Per un po’ il terreno ha assorbito la pioggia; ma presto l’acqua cominciò a salire e giorno dopo giorno saliva sempre più in alto. Ogni mattina mentre la gente vedeva che la pioggia continuava a cadere, si guardavano l’un l’altro disperati e ogni notte ripetevano le parole: “Ancora piove”! Signs, April 10, 1901 CeC 38.4

La violenza della tempesta aumentò: alberi, edifici, rocce, terra, furono scagliati in ogni direzione. Uomini e animali erano terrorizzati. Al di sopra del fragore della tempesta si udiva il lamento di quelle stesse persone che avevano disprezzato l’autorità di Dio.... CeC 38.5

Solo ora la coscienza di questi uomini comprendeva che esiste un Dio che regna nei cieli. Benché essi si rivolgessero a lui, angosciati, Egli non ascoltò il loro grido. Allora si resero conto che era stata la trasgressione della legge divina a determinare la loro distruzione, ma ciò che li spingeva a riconoscersi colpevoli era la paura della punizione e non un vero pentimento o l’avversione nei confronti del male. PP 99,10 CeC 38.6