Con Tutto Il Cuore

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La Vigna E I Tralci, 17 aprile

Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore. Giovanni 15:1 CTC 124.1

Nei Suoi insegnamenti, Cristo non aspirava a cose troppo difficili o immaginarie. Egli insegnava nel modo più semplice possibile le verità di vitale importanza, che perfino i bambini e i giovani erano in grado di comprendere. CTC 124.2

Eppure in queste lezioni vi era una profondità e una bellezza che neanche le menti più istruite avrebbero potuto partorire... La vite era stata spesso usata come simbolo di Israele e la lezione che Cristo diede ai suoi discepoli, è stata tratta proprio da questo. Per rappresentare Sé stesso, Egli avrebbe potuto prendere anche come esempio una palma o il rigoglioso cedro o una quercia che stende i suoi rami verso il cielo; avrebbe potuto utilizzare queste immagini per rappresentare la stabilità e l’integrità di coloro che sono seguaci di Cristo. Invece ha preso la vite con i suoi viticci ramificati per rappresentare Sé stesso e la Sua relazione con i Suoi veri seguaci. “Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore”. Sulle colline della Palestina il nostro Padre celeste piantò una bella vite. Questa vite non aveva una forma notevole che a prima vista potesse dare l’idea del suo valore. Essa veniva dalla terra come una semplice radice. Ma quando questa radice suscita l’attenzione, ci si può accorgere che essa è di origine celeste. A prima vista il popolo di Nazareth rimase affascinato nel vedere la sua bellezza; ma quando si accorsero che questa pianta cresceva con una tale grazia e che attirava l’attenzione di tutti più che loro stessi, fecero di tutto per sradicarla e gettarla via. Allora il popolo di Gerusalemme prese la pianta rigettata, la ferì e la calpestò con i piedi. Il loro intento era quello di distruggerla completamente e per sempre. Ma il celeste Giardiniere non perse mai di vista la Sua pianta. Dopo che la gente pensava di averla uccisa, la prese e la reimpiantò dall’altra parte del muro per nasconderla dagli occhi terreni... Ogni ramo che porta frutto è un rappresentante vivente della vite, perché porta lo stesso frutto della vite.... Ogni ramo testimonia di avere la vita; perché dove c'è la vita, c'è crescita. C'è una continua trasmissione delle proprietà che danno vita alla vite, e questo è dimostrato dal frutto che portano i rami. Come l'innesto porta vita dalla vite, così il peccatore partecipa alla natura divina a condizione che sia in comunione con Cristo. Uomini e donne finiti sono uniti al Dio infinito. RH, Nov. 2, 1897 CTC 124.3