Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento)

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Capitolo 3

1- 6 Una successione di cadute CBVT7A 12.1

Se la razza umana avesse cessato di peccare dopo che Adamo fu espulso dall’Eden, oggi la nostra condizione fisica, mentale e morale sarebbe più elevata. E mentre gli uomini deplorano la caduta di Adamo, che ha portato una calamità indicibile, disubbidiscono agli ordini di Dio come fece Adamo. CBVT7A 12.2

Se solo l’umanità avesse cessato di cadere nel peccato di Adamo! Invece i peccati si susseguono tuttora. Gli uomini non hanno imparato niente dall’esperienza di Adamo. Essi continuano a soddisfare l’appetito e le passioni nella violazione della legge di Dio, e allo stesso tempo continuano a lamentarsi della trasgressione di Adamo, che ha fatto entrare il peccato nel mondo. CBVT7A 12.3

Dai giorni della caduta di Adamo fino ai nostri, si è avuto un susseguirsi di cadute in ogni sorta di crimini. Ogni peccato e ogni reato è stato peggiore del precedente. Dio non ha creato una razza priva di salute, di bellezza, di morale come quella che esiste ora nel mondo. Malattie di ogni tipo stanno aumentando terribilmente nell’umanità. Questa situazione non accade per volontà di Dio, ma direttamente contro la sua volontà. Tutto questo è avvenuto a causa del disprezzo dell’uomo verso le regole che Dio ha ordinato per proteggerlo dalle terribili conseguenze del male esistente. (Ibid., March 4, 1875). CBVT7A 12.4

1. Satana usa i suoi strumenti CBVT7A 12.5

Nell’Eden, Satana si servì del serpente come suo strumento. Oggi, usa i membri della famiglia umana, sforzandosi con ogni sorta di astuzia e inganno per alzare barriere sul sentiero della giustizia affinché i redenti del Signore non camminino per esso. (Letter 91, 1900) CBVT7A 12.6

5. Satana non cambia la sua propaganda CBVT7A 13.1

Il Signore non consulta le nostre opinioni o preferenze. Egli conosce tutto ciò che gli esseri umani non possono conoscere, ossia i futuri risultati di ogni azione. Per questa ragione i nostri occhi devono essere rivolti sempre a Lui e non ai vantaggi mondani presentati da Satana. Satana ci suggerisce che se noi lo ascolteremo, raggiungeremo le grandi vette della conoscenza. “Se mangerai questo frutto proibito, diventerai come Dio”, egli disse a Eva. La prova data ad Adamo e a Eva non era troppo dura, ma non seppero resistere. Disobbedirono a Dio, e questa trasgressione ha spalancato le porte della rovina su questo mondo. (MS 50, 1893). CBVT7A 13.2

6. Fu data la prova più semplice CBVT7A 13.3

Con intenso interesse, tutto l’universo osservò il conflitto che doveva decidere la posizione di Adamo ed Eva. Gli angeli ascoltarono attentamente le parole di Satana, provocatore del peccato, videro quando egli esaltò le proprie idee al di sopra dei comandamenti di Dio, come cercò di ingannare la coppia con suoi ragionamenti falsi. Con quale ansia gli angeli aspettavano la reazione della santa coppia. Avrebbero deluso il tentatore, oppure sarebbero caduti nella sua rete? L’amore che nutrivano per il Padre e il Figlio sarebbe stato trasmesso a Satana? Avrebbero accettato le sue falsità come verità? CBVT7A 13.4

Gli angeli sapevano che la santa coppia avrebbe potuto astenersi dal prendere il frutto e obbedire alla parola di Dio, o avrebbero potuto violare l’esplicito comandamento del loro Creatore. Fu data loro la prova più facile che si potesse dare, perché non era necessario che si cibassero dell’albero proibito. Tutto quello che necessitavano era stato provvisto. (BE July 24, 1899) CBVT7A 13.5

Si acquisì solo la conoscenza del peccato e i suoi risultati. CBVT7A 14.1

Se Adamo ed Eva non avessero toccato il frutto proibito, il Signore avrebbe impartito loro la conoscenza su cui non gravava la maledizione del peccato, arrecandogli una gioia eterna. L’unica conoscenza che ottennero con la loro disubbidienza fu la conoscenza del peccato e i suoi risultati. (AUCR March 1, 1904). CBVT7A 14.2

L’incomprensibile caduta di Adamo CBVT7A 14.3

In che cosa consisteva la forza che assalì Adamo provocando la sua caduta? Il suo peccato non era innato, perché Dio l’aveva creato puro e integro. Non vi erano princìpi corrotti nel primo Adamo né tendenze al male. Adamo era impeccabile come gli angeli che stanno davanti al trono di Dio. Queste cose sono incomprensibili, tuttavia, ciò che oggi non siamo in grado di comprendere, saranno chiarite quando vedremo come siamo visti e conosceremo come siamo conosciuti. Letter 191, 1899 CBVT7A 14.4

Ecclesiaste 1:13-18 CBVT7A 14.5

Da un’epoca all’altra la curiosità degli uomini li ha indotti a cercare l’albero della conoscenza, e spesso pensano di aver raggiunto ciò che cercano, esattamente come fu per Salomone, essi si rendono conto che tutto è vanità e nulla si può confrontare alla scienza e alla vera santità che gli aprirà le porte della città di Dio. L’ambizione umana è sempre stata alla ricerca di quel tipo di conoscenza che porta gloria, esaltazione e supremazia. Così Satana agì con Adamo ed Eva finché le restrizioni di Dio furono rotte in pezzi e iniziò la sua educazione col maestro della menzogna, affinché potessero ottenere la conoscenza che Dio gli aveva vietato: conoscere le conseguenze della trasgressione. (MS 67, 1898). CBVT7A 14.6

Il peccato spezzò le catene d’oro dell’obbedienza CBVT7A 14.7

Adamo cedette alla tentazione. E poiché noi conosciamo le conseguenze del peccato, siamo in grado di vedere la causa e capire che non è la grandezza dell’atto che costituisce il peccato ma la disubbidienza alla volontà di Dio, ciò che è una negazione virtuale di Dio, il rifiuto delle leggi del Suo governo… CBVT7A 14.8

La caduta dei nostri progenitori ha spezzato la catena d’oro dell’obbedienza della volontà umana a quella divina. L’obbedienza non è stata più considerata una necessità assoluta. Gli esseri umani continuano a seguire i loro pensieri dei quali il Signore dice (riferendosi agli abitanti del mondo antico) “I loro pensieri erano solo male”. (MS 1, 1892) CBVT7A 15.1

Adamo: la tentazione evitata quanto più possibile CBVT7A 15.2

Il piano di salvezza fu disposto in modo tale che quando Adamo fu messo alla prova, la tentazione fosse evitata il più possibile. Quando egli fu tentato, non era affamato. (ST April 4, 1900). CBVT7A 15.3

L’uomo un essere libero CBVT7A 15.4

Dio aveva il potere di trattenere Adamo impedendogli di toccare il frutto proibito, ma se lo avesse fatto, Satana avrebbe potuto accusare il governo di Dio di voler negare il libero arbitrio. L’uomo non sarebbe stato un essere morale libero, ma una semplice macchina. (RH June 4, 1901). CBVT7A 15.5

Ogni incentivo è buono per rimanere fedele CBVT7A 15.6

Il proposito di Dio era, che l’uomo rimanesse una creatura santa e pura. Egli creò Adamo perfetto, nobile e puro, senza alcuna tendenza al male. Il Signore lo pose in Eden, dove esso aveva ogni presupposto per rimanere fedele e obbediente. La legge fu posta intorno a lui come sua salvaguardia. (Ibid.) CBVT7A 15.7

7. Le foglie di fico non coprono il peccato CBVT7A 15.8

Adamo ed Eva mangiarono il frutto e ottennero una conoscenza, che se avessero ubbidito a Dio non avrebbero mai avuto — un’esperienza nella disubbidienza e slealtà a Dio — rendersi conto di essere nudi. CBVT7A 15.9

Il vestito dell’innocenza proveniente da Dio che li circondava era scomparso. Essi sostituirono questo vestito celeste cucendo delle foglie di fico. Questo nuovo “indumento”, è la copertura che hanno usato tutti i trasgressori della legge di Dio dai giorni della disubbidienza di Adamo. Le foglie di fico rappresentano gli argomenti utilizzati per coprire la trasgressione. Nel momento in cui il Signore richiama l’attenzione di uomini e donne alla Verità, inizia il confezionamento di vestiti di foglie di fico per nascondere la nudità dell’anima. Ma la nudità del peccatore non può essere coperta. Tutti gli sforzi fatti in questo fragile tentativo di rammendo, non servono a niente. (Ibid., Nov. 15, 1898). CBVT7A 16.1

10. Le vesti dell’ignoranza CBVT7A 16.2

Se Adamo ed Eva non avessero disobbedito al loro Creatore, se fossero rimasti sul sentiero della rettitudine perfetta, avrebbero potuto conoscere e comprendere Dio. Ma quando ascoltarono la voce del tentatore e peccarono contro Dio, la luce dei vestiti celesti della loro innocenza si separò da loro. Di conseguenza nel perdere i loro vestiti d’innocenza, si avvolsero con gli oscuri vestiti che derivano dall’ignorare Dio. La luce chiara e perfetta che li aveva circondati fino a quel momento e che aveva illuminato tutto ciò che li attorniava, ora era scomparsa. Privi di questa luce celeste, la posterità di Adamo non poté più scoprire il carattere del Signore nelle sue opere create. (Ibid. March 17, 1904) CBVT7A 16.3

15. Adamo conosceva la legge originale CBVT7A 16.4

Adamo ed Eva quando furono creati, avevano una conoscenza della legge originale di Dio, perché questa legge fu impressa nei loro cuori, e sapevano le esigenze che essa richiedeva loro. Quando trasgredirono la legge del Signore e persero lo stato di felice innocenza, divennero peccatori, e il futuro della razza caduta non poteva basarsi sul solo raggio di speranza. Dio ebbe compassione di loro e Cristo ideò il piano di salvezza, portando Egli stesso la colpa. CBVT7A 16.5

Quando la maledizione fu pronunciata sulla terra e sull’uomo; in relazione alla maledizione fu fatta una promessa: solo in Cristo vi era speranza e perdono per la trasgressione della legge di Dio. Sebbene l’oscurità pendeva come un sudario sul futuro, tuttavia nella promessa del Redentore, la Stella della speranza illuminava quel lugubre futuro. La prima predicazione del Vangelo fu fatta da Cristo ad Adamo. Adamo ed Eva sperimentarono un sincero pentimento e dolore per il peccato commesso. Credettero alla preziosa promessa di Dio, e furono salvati da una rovina totale. (RH April 29, 1875). CBVT7A 16.6

Cristo il garante diretto CBVT7A 17.1

Non appena il peccato fu commesso, la presenza del Salvatore fu immediata. Cristo sapeva che avrebbe dovuto soffrire, eppure prese il posto dell’uomo. Poiché il peccato era stato commesso, il Figlio di Dio si presentò alla coppia come garante di tutta la razza umana. Avrebbe evitato la condanna pronunciata contro i colpevoli, Egli stesso avrebbe pagato il debito morendo sulla croce del Calvario. (Ibid., March 12, 1901) CBVT7A 17.2

Il cielo, ultimo rifugio CBVT7A 17.3

Gesù divenne il Redentore del mondo. Egli rese perfetta l’obbedienza alla Parola che procede dalla bocca di Dio. Riscattò il vergognoso peccato commesso da Adamo, unendo la terra che era stata divisa da Dio a causa del peccato, con il celeste Continente. * (BE Aug. 6, 1894) CBVT7A 17.4

Riuniti alla sfera di gloria CBVT7A 17.5

Nonostante il contatto tra la terra e il Continente celeste fosse stato interrotto, Gesù l’ha ricollegato un’altra volta alla sfera di gloria (ST Nov. 24, 1887). CBVT7A 17.6

Sostituzione istantanea CBVT7A 18.1

Nell’istante in cui l’uomo accettò le tentazioni di Satana, e fece le cose che Dio gli disse di non fare, Cristo, il Figlio di Dio si frappose tra i vivi e i morti dicendo: “Che il castigo cada su di me. Prenderò il posto dell’uomo. Lui avrà un’altra possibilità”. CBVT7A 18.2

(Letter 22, Feb. 13, 1900). CBVT7A 18.3

Cristo prese il posto di Adamo CBVT7A 18.4

Quale amore! Quale incredibile condiscendenza! Il Re di gloria disposto a umiliarsi abbassandosi al livello dell’umanità caduta. Egli volle prendere il posto di Adamo. Prese su di sé la natura decaduta dell’uomo e si impegnò a sconfiggere il nemico che aveva trionfato su Adamo. Avrebbe vinto Satana, e così facendo avrebbe aperto la strada per la redenzione di tutti quelli che avrebbero creduto in Lui, salvandoli dall’ignominia del fallimento della caduta di Adamo. (RH Feb. 24, 1874). CBVT7A 18.5

16, 17 L’esecuzione della sentenza ritardata CBVT7A 18.6

Per un certo tempo il Signore ritardò la sentenza di morte pronunciata sopra gli uomini. Satana esultava nell’aver spezzato il legame tra il cielo e la terra. Ma si stava sbagliando e rimase molto deluso. Il Padre pose tutto il mondo nelle mani del Figlio perché potesse riscattarlo dalla maledizione e dal disonore a causa del fallimento di Adamo. (RH Feb. 24, 1874) CBVT7A 18.7

17, 18. La maledizione cade su tutta la creazione CBVT7A 18.8

A causa del peccato tutta la natura è sconvolta, poiché Dio ha impedito alla terra di compiere il proposito per cui Egli originalmente l’aveva designata. “Che non ci sia pace tra gli empi” — dice il Signore. La maledizione di Dio è su tutta la creazione, ed essa ogni anno si fa sentire sempre di più. (MS 76a, 1901). CBVT7A 18.9

In un primo momento, a causa della disobbedienza, questa maledizione è stata pronunciata sulla posteriorità di Adamo e sulla terra. In un secondo momento fu emessa dopo l’assassinio di Abele. E la terza maledizione, la più spaventosa fu mandata da Dio sulla terra per mezzo del diluvio universale. (4SG 121) CBVT7A 19.1

La terra ha sentito questa maledizione ogni volta sempre più pesantemente. Prima del diluvio, la prima foglia che cadde a terra, causò grande dolore per coloro che temevano Dio. L’uomo pianse sopra quella foglia come noi piangiamo la perdita di un amico. Nella foglia in decomposizione poté vedere una prova della maledizione e della decadenza della natura. (Ibid., 155) CBVT7A 19.2

Romani 8:22 CBVT7A 19.3

Sappiamo bene, infatti, che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto“. CBVT7A 19.4

Il peccato dell’uomo ha provocato decadenza, deformità e morte. Oggi tutto il mondo è corrotto, danneggiato, colpito da una malattia mortale. La terra geme sotto la continua trasgressione dei suoi abitanti. (Letter 22, Feb. 13, 1900). CBVT7A 19.5

La maledizione del Signore è sulla terra, sull’uomo, sulle bestie, sui pesci nel mare, e siccome la trasgressione è mondiale, si permetterà che la maledizione diventi più grande e così profonda come la trasgressione. (Letter 59, 1898) CBVT7A 19.6

Prove del continuo amore di Dio CBVT7A 19.7

Dopo la trasgressione di Adamo, Dio poteva distruggere ogni germoglio, togliere la fragranza dei fiori, così dolce ai sensi. Nella terra inaridita e lacerata dalla maledizione, nei rovi, nelle spine, nella zizzania, si può leggere la sua condanna. Ma nel colore delicato e nel profumo dei fiori, possiamo intuire che Dio ci ama ancora, che la Sua misericordia non è stata del tutto ritirata dalla terra. (RH Nov. 8, 1898). CBVT7A 19.8

17-19 CBVT7A 20.1

Il Signore ha detto ad Adamo e a tutti i suoi discendenti: Col sudore della tua fronte mangerai il pane; poiché d’ora in poi a causa della trasgressione, la terra dovrà essere lavorata. Essa produrrà spine e rovi. (MS 84, 1897) CBVT7A 20.2

Non c’è luogo sulla terra, dove non si vede il volto del serpente e dove non si sente il suo velenoso pungiglione. Tutta la terra è contaminata dai suoi abitanti. Con l’aumento della trasgressione sta aumentando la maledizione. (Letter 22, Feb. 13, 1900). CBVT7A 20.3

18. L’amalgamazione provocò l’avvelenamento delle piante CBVT7A 20.4

Nessuna pianta nociva fu piantata nel giardino dell’Eden, ma dopo il peccato di Adamo ed Eva, germogliarono le piante velenose. Nella parabola del seminatore fu chiesto al padrone del campo: “Non è stata forse seminata una buona semenza nei campi”? “Da dove è arrivata la zizzania”? Il padrone rispose: “Il nemico ha fatto questo”. Tutte le zizzanie, tutta l’erba nociva sono state seminate dal maligno. Ogni erba nociva è stata seminata da lui, e coi suoi metodi ingegnosi di amalgamazione ha corrotto la terra con le zizzanie. (MS 65, 1899 [pubblicato nel F.D. Nichol, Ellen G. White and her critics). CBVT7A 20.5

22-24 L’obbedienza è la condizione per mangiare dall’albero della conoscenza (Apocalisse 22:2) CBVT7A 20.6

Beati coloro, che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città” . CBVT7A 20.7

La trasgressione della legge ha escluso Adamo dal giardino dell’Eden. Una spada fiammeggiante fu collocata attorno all’albero della Vita, affinché l’uomo non potesse toccarlo, e perpetuare il peccato per sempre. L’obbedienza a tutti i comandamenti di Dio era la condizione per mangiare dall’albero della vita. Adamo disobbedì e perse il diritto di cibarsi dell’albero, sia del frutto vivificante del giardino che delle sue foglie che servono per la guarigione delle nazioni. CBVT7A 20.8

L’obbedienza per mezzo di Gesù Cristo conduce l’uomo alla perfezione del carattere e gli dà il diritto di usufruire dell’albero della Vita. La condizione di partecipare nuovamente al frutto di quest’albero sono presentate chiaramente nella testimonianza data a Giovanni: “Beati quelli che osservano i miei comandamenti, perché avranno parte dell’albero della vita e potranno entrare per le porte della città”. (MS 72, 1901). CBVT7A 21.1

24 — Nessuna spada davanti all’albero della vita (Matteo 4:4; Giovanni 6:63) CBVT7A 21.2

Sta scritto: Dobbiamo predicare l’Evangelo. Nessuna spada fiammeggiante è collocata davanti all’albero della Vita (ossia davanti alla Parola). Tutti quelli che lo desiderano, possono parteciparvi. Non c’è potere che possa vietare a nessuna anima di mangiare il frutto di quest’albero. Tutti possono mangiare e vivere per sempre. (Letter 20, 1900). CBVT7A 21.3