Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento)

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Capitolo 14:4-8

Due uccelli di cui uno è sommerso nel sangue CBVT7A 86.3

Il sacerdote ordinerà di prendere per colui che dev'essere purificato due uccelli vivi e puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo. Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso d'argilla su acqua corrente. Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l'issopo, e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sull'acqua corrente. Lo spruzzerà quindi sette volte su colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro e lascerà andar libero per i campi l'uccello vivo. Colui che deve essere purificato laverà le sue vesti, raderà tutti i suoi peli, si laverà nell'acqua e sarà puro . CBVT7A 86.4

Dopo questo potrà entrare nel campo, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda. Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! (Giovanni 1:29) CBVT7A 87.1

Il meraviglioso simbolo dell’uccello vivo immerso nel sangue dell’uccello immollato e poi liberato per gioire della vita, è per noi un simbolo dell’espiazione. Sono mescolate la vita e la morte, che presentano allo studioso della verità un tesoro nascosto: l’unione del sangue che perdona con la resurrezione e la vita del nostro Redentore. L’uccello ucciso stava sopra l’acqua viva; questa corrente che fluiva era un simbolo della sempre fluente e sempre purificatrice efficienza del sangue di Cristo, l’Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo, la fontana che era stata aperta per Giuda e per Gerusalemme; in essa ci si poteva lavare e purificare da ogni macchia di peccato. Dobbiamo avere libero accesso al sangue espiatorio di Cristo; dobbiamo considerarlo un prezioso privilegio, la più grande benedizione mai concessa all’uomo peccatore. Quanto poca importanza si dà a questo grande dono! Quanto ampio, profondo e dinamico è questo flusso! Per ogni anima assettata di santità c’è riposo, c’è l’influenza vivificante dello Spirito Santo, e infine, c’è la santa, felice e tranquilla comunione con Cristo. Quindi intelligentemente con Giovanni potremo dire: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Letter 87, 1894). CBVT7A 87.2