Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento)

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Capitolo 23:1 - 3

Necessità di una riforma CBVT7A 241.4

Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì alla casa del SIGNORE con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa del SIGNORE. Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti al SIGNORE, impegnandosi a seguire il SIGNORE, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in questo libro. (2 Cronache 34:29:31) CBVT7A 241.5

Giosia lesse davanti ai sacerdoti e al popolo il libro della legge, trovato al lato dell’arca nella casa del Signore. La sua sensibile coscienza, si turbò profondamente nel vedere fino a che punto il popolo si era allontanato dalle richieste del patto che aveva fatto con Dio. Vide che il popolo si compiaceva indulgendo in appetiti in modo terribile e pervertiva i suoi sensi col consumo di vino. Gli appetiti e le passioni presero il sopravento sulla ragione e sul giudizio del popolo, fino al punto da non poter discernere che il castigo di Dio sarebbe venuto come conseguenza della loro condotta corrotta. Giosia, il giovane riformatore, nel timore di Dio demolì i santuari profani e gli idoli abominevoli che si erano creati per il falso culto e gli altari costruiti per offrire i sacrifici agli idoli pagani. CBVT7A 241.6

Ciononostante, anche ai giorni di Cristo si potevano vedere i resti della triste apostasia del Re d’Israele e del suo popolo. (RH April, 1878) CBVT7A 242.1

La Scrittura, un alleato nell’opera di riforma CBVT7A 242.2

Nella sua posizione di re Giosia istruì fedelmente il popolo secondo gli insegnamenti contenuti nel Libro della legge. In questo libro egli trovò un tesoro di conoscenza, un potente alleato per l’opera di riforma. (GCB April 1, 1903) CBVT7A 242.3

2 — Come Giosia considerava la sua alta posizione CBVT7A 242.4

Il re salì alla casa del SIGNORE con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa del SIGNORE. (2 Cronache 34:30) CBVT7A 242.5

Essere il lettore del libro della legge che contiene un “Così dice il Signore”, era considerato da Giosia come la posizione più elevata che potesse mai occupare…. Il compito più grande dei principi d’Israele, dei medici, degli insegnanti delle nostre scuole, nonché dei ministri, e di quelli che sono in posizioni di responsabilità nelle istituzioni del Signore — è quello di compiere la missione che riposa su di loro, nell’imprimere le Scritture nelle menti delle persone, come un chiodo ben impiantato in un luogo sicuro, e utilizzare i talenti ricevuti da Dio per infondere quel concetto di verità cioè che “il principio della sapienza è il timore di Dio”. Per i dirigenti d’Israele diffondere la conoscenza della Parola di Dio in tutti i suoi confini, significava promuovere la salute spirituale; perché la Parola di Dio è la linfa che proviene dall’albero della vita. (MS 14, 1903). CBVT7A 242.6

10 — L’inutilità di sacrificare i figli a Moloch CBVT7A 242.7

Inoltre egli profanò *Tofeth, che si trova nella valle dei figli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Molek. CBVT7A 242.8

La religione in casa — fino a che punto può essere realizzata? Conseguirà l’opera che Dio si è proposto che si realizzasse in ogni famiglia? Si cresceranno i figli nell’istruzione e nelle ammonizioni del Signore. Si educheranno e si prepareranno non per essere dipendenti dalla società ma per essere membri della famiglia del Signore. Non si sacrificheranno a Moloch. I genitori diventeranno dei sudditi predisposti da Cristo. Sia il padre che la madre si consacreranno alla formazione dei loro figli. Decideranno di lavorare fermamente nell’amore di Dio, con tenerezza e compassione per salvare le anime che sono sotto la loro guida. Non si lasceranno assorbire dai costumi del mondo. Non parteciperanno alle feste, né ai concerti, o alle danze, perché i pagani si comportano in questo modo. (NL No. 29, pag. 2) CBVT7A 243.1

13, 14 — I resti dell’apostasia CBVT7A 243.2

Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al SIGNORE suo Dio, come il cuore di Davide suo padre. Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE e non seguì pienamente il SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre. Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemosh, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloch, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi. 1 Re 11: 4-8 CBVT7A 243.3

Soltanto la bontà è la vera virtù. Tutti trasmettono un’eredità di bene o di male. A sud del Monte degli Ulivi, vi erano i resti delle pietre degli altari dell’apostasia di Salomone. Enormi idoli, blocchi senza forma, fatti di legno e di pietra, apparivano sopra i boschetti di mirto e ulivi. Giosia, il giovane riformatore, nel suo zelo religioso, distrusse le statue di Astarte, Chemosh e Moloch, tuttavia i resti e le rovine rimasero di fronte al monte Moria, dove sorgeva il tempio di Dio. Quando gli stranieri domandavano alle generazioni posteriori: Che cosa significano queste rovine davanti al tempio del Signore? la risposta era: “Qui c’è il monte del delitto di Salomone, dove costruì altari per il culto agli idoli e per compiacere le sue mogli pagane”. (Lettera 8b, 1891). CBVT7A 243.4

29, 30 — L’errore di Giosia - (2 Re 22:19, 20; 2 Cronache 34: 26-33; 35:20-24) CBVT7A 244.1

Coloro che non hanno piena fiducia nella Parola di Dio, non devono aspettarsi aiuto dalla saggezza umana; perché la sapienza umana è come le onde del mare, portate e agitate dal vento in tutte le direzioni. La Parola di Dio ci dice: Lo Spirito della verità vi guiderà in tutta la verità. (Giovanni 16:13) Non rifiutate quindi questa preziosa luce. Leggete la storia di Giosia, perché egli fece una buona opera. Durante il suo regno, eliminò l’idolatria ed evidentemente la sradicò con successo. Il tempio fu riaperto e le offerte sacrificali ristabilite. CBVT7A 244.2

Il suo compito fu adempiuto molto bene. Ma alla fine morì in una battaglia. Perché? Perché non volle ascoltare gli avvertimenti che gli furono dati…. (2 Cronache 34:26-33, 35:20-24) Dal momento che Giosia morì in battaglia chi accuserà Dio dicendo che non rispettò la sua promessa di farlo scendere in pace nella sua tomba? CBVT7A 244.3

Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe rimesso in ordine il tempio, Neko, re d'Egitto, salì per combattere a Karkemish sull'Eufrate; e Giosia gli mosse contro. Ma Neko gli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Questa volta io non sono venuto contro di te, ma contro una casa con cui mi trovo in guerra; DIO mi ha comandato di affrettarmi; smettila quindi di opporti a DIO che è con me, affinché egli non ti distrugga». (2 Cronache 35:20-21) CBVT7A 244.4

Il Signore non diede alcun ordine a Giosia affinché combattesse contro il re d’Egitto. Quando il Signore ordinò al re d'Egitto, dicendogli che era giunto il momento di servirlo in guerra e gli ambasciatori dissero a Giosia di non combattere contro Neko, Giosia fu contento di non aver ricevuto alcun messaggio dal Signore. Tornare indietro col proprio esercito sarebbe stato troppo umiliante, ed egli proseguì. Per questo morì in battaglia, una battaglia alla quale non avrebbe mai dovuto partecipare. CBVT7A 244.5

Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo, e non diede ascolto alle parole di Neko, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. Gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servitori: «Portatemi via di qui, perché sono ferito gravemente”. I suoi servitori lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro che era pure suo, e lo condussero a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nella tomba dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. (2 Cronache 35:22-24) CBVT7A 245.1

L’uomo che era stato tanto onorato dal Signore, non rispettò la parola di Dio. Il Signore aveva parlato in suo favore, predisse cose buone per lui… ma Giosia divenne autosufficiente e non fece caso agli avvertimenti. Contrastò il messaggio di Dio, scegliendo di seguire le proprie vie e Dio non poté proteggerlo dalle conseguenze della sua azione. In questi ultimi giorni, gli uomini scelgono di seguire i propri desideri e agiscono secondo la propria volontà. Possiamo sorprenderci che ci sia così tanta cecità spirituale? (MS 163, 1903) CBVT7A 245.2