La mia vita oggi

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La bellezza della natura, 20 giugno

Grandi sono le opere dell’Eterno, ricercate da tutti quelli che si dilettano in esse... Egli fa sì che le sue meraviglie siano ricordate. Salmo 111: 2-4 MVO 182.1

Dio fece dell’Eden una meravigliosa dimora per i nostri antenati, ci ha donato alberi imponenti, fiori magnifici e tutto ciò che troviamo di stupendo nella natura. RH, July 25, 1871 MVO 182.2

Ovunque guardiamo troviamo tracce di una bellezza primitiva; ovunque possiamo udire la voce di Dio ed osservare la sua opera... Miriadi di voci nella natura esprimono lodi al Signore. Contempliamo la sua gloria nella terra, nell’aria e nel cielo, con le sue tinte e colori meravigliosi, che variano in splendidi contrasti o sono morbidamente mescolati in straordinaria armonia. Le colline eterne ci parlano del suo potere. Gli alberi agitano le loro foglie verdi sotto la luce del sole e ci indicano il Creatore. I fiori che sbocciano sulla terra con la loro bellezza, ci parlano attraverso il sussurro dell’Eden e risvegliano in noi il desiderio di godere delle loro delizie infaticabili. Il verde vivo che tappezza la terra bruna ci parla di come Dio si prende la cura delle più umili delle sue creature. Le grotte del mare e le profondità della terra rivelano i suoi tesori. Colui che ha posto le perle nell’oceano e l’ametista e il crisolito tra le rocce è Amante della bellezza. Il sole che sorge nei cieli è il rappresentante di Colui che è luce e vita di tutto ciò che ha creato. Tutto lo splendore e la bellezza che adornano la terra, illuminano i cieli e parlano di Dio. MVO 182.3

Nel gioire di questi doni dovremmo forse dimenticarci del nostro Creatore? Al contrario! Devono indurci a contemplare la sua bontà ed il suo amore. Tutto ciò che è bello nella nostra casa terrena dovrebbe farci pensare al fiume di cristallo ai prati verdi, agli alberi ondeggianti, alle fonti vive, alla città splendente e ai cantori vestiti di bianco, della nostra casa celeste, un mondo di bellezza che nessun artista può rappresentare sulla tela, che nessuna lingua mortale può descrivere. GH, Aug. 1882 MVO 182.4