Come Conoscere Meglio Il Signore

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Un tempo per chiudere la mente, 27 giugno

Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge; ora se giudichi la legge, tu non sei un esecutore della legge, ma un giudice. Giacomo 4:11 CMS 188.1

Se Satana può impiegare i professi cristiani come accusatori dei fratelli, si sentirà molto compiaciuto, perché quelli che agiscono così si mettono al suo servizio e diventano simili a Giuda quando tradì Cristo, benché lo facciano nell’ignoranza... CMS 188.2

Le voci che circolano, spesso distruggono l’unità tra i fratelli. Ci sono alcuni che osservano con mente e orecchi aperti per cogliere ogni scandalo. Essi raccolgono piccoli incidenti che possono essere insignificanti di per se stessi, ma che essendo ripetuti ed esagerati, un uomo viene colpevolizzato sulla base di una sola parola. Il loro motto sembra essere “informaci, e noi informeremo”. Queste persone maldicenti stanno realizzando l’opera di Satana con sorprendente fedeltà, senza sapere quanto sia offensiva la loro condotta per Dio... Se spendessero la metà delle energie e dello zelo in questo lavoro empio per esaminare il loro cuore, troverebbero il tempo per ripulire le loro anime dall’empietà. Così facendo non avrebbero tempo per criticare i loro fratelli e loro stessi non cadrebbero sotto il potere di questa tentazione. Cerchiamo di coltivare diligentemente i principi puri del Vangelo di Cristo: tale religione proviene non dall’autostima, ma dall’amore, dalla mansuetudine e dall’umiltà del cuore. Solo così impareremo ad amare e stimare i nostri fratelli più che noi stessi. La nostra mente non si soffermerà sugli scandali e sulle dicerie. CMS 188.3

“Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose”. Filippesi 4:8 RH, June 3, 1884 CMS 188.4