Come Conoscere Meglio Il Signore

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La grazia dell’umiltà, 26 aprile

Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è “Santo”: «Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti. Isaia 57:15 CMS 124.1

La grazia dell’umiltà dovrebbe essere amata da chiunque pronunci il nome di Cristo, poiché l’autoesaltazione non può trovare posto nell’opera di Dio. Coloro che cooperano con il Signore degli eserciti devono crocifiggere quotidianamente l’io e abbandonare l’ambizione mondana. Devono essere gentili, pieni di misericordia nei confronti di quelli che li circondano... La vera umiltà è la prova che noi vediamo Dio e che siamo uniti a Gesù Cristo. Se non siamo mansueti e umili non possiamo affermare di avere una vera concezione del carattere di Dio. Gli uomini possono pensare che stanno servendo Dio fedelmente; i loro talenti, l’apprendimento, l’eloquenza o lo zelo possono stupire l’occhio, deliziare la fantasia e risvegliare l’ammirazione di coloro che non possono vedere sotto la superficie, ma a meno che queste qualifiche non siano consacrate a Dio con umiltà, esse sono considerate da Dio come servi non redditizi. RH, May 11, 1897 CMS 124.2

Dio ha aspettato a lungo i Suoi seguaci perché manifestassero la vera umiltà, affinché Egli potesse impartire loro ricche benedizioni. Coloro che gli offrono il sacrificio con uno spirito contrito, vedranno l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Gesù, che portò su di Sé tutti i peccati del mondo, sarà visto distintamente e le labbra dei salvati intoneranno le più alte lodi. Più conosceremo il carattere di Cristo, più diventeremo umili e il nostro l’Io scomparirà, lasciando posto alla meravigliosa gloria di Dio... Coloro che camminano con Dio felici e nella santità, che imparano a conoscerlo, non lasceranno nulla di incompleto nella Sua opera. Avranno nel cuore lo spirito riverente alla Sua parola e in ogni luogo e in ogni circostanza pregheranno affinché gli sia concesso di vedere la Sua gloria. Ibid. CMS 124.3