Come Conoscere Meglio Il Signore

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Dalla sconfitta alla vittoria, 21 agosto

Confessate i vostri falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia. Giacomo 5:16 CMS 245.1

Tutti sono portati a sbagliare, ma la Parola di Dio ci dice chiaramente come correggere gli errori. Nessuno può dire di non aver mai commesso un errore, di non aver mai peccato, ma è importante saper riconoscere le proprie debolezze. L’apostolo Paolo commise gravi errori, credendo di aver agito al servizio di Dio, ma quando lo Spirito di Dio pose la questione davanti a lui in una luce vera, confessò le sue trasgressioni e in seguito, dopo essere stato perdonato, riconobbe la grande misericordia di Dio. Potreste anche aver sbagliato pensando di aver perfettamente ragione, ma quando col tempo il vostro errore viene alla luce, allora è vostro dovere umiliarvi e confessare il vostro peccato... Qualunque sia il carattere del vostro peccato, confessatelo. Se è solo contro Dio, confessatelo a Lui. Se avete offeso gli altri, confessatelo a loro. Solo così facendo le benedizioni del Signore scenderanno su di voi. In questo modo il vostro Io muore e Gesù Cristo dimora in voi... Gli uomini, quando sono tentati, cadono nell’errore e le loro parole e il loro comportamento non sono simili a quelli di Cristo, potrebbero non rendersi conto della loro condizione, perché il peccato è ingannevole e tende ad attenuare le percezioni morali; ma attraverso un profondo esame di coscienza, lo studio della Sacra Scrittura e la preghiera umile, essi saranno abilitati mediante lo Spirito Santo e vedranno il loro errore. Se poi confessano i loro peccati e li abbandonano, il tentatore non apparirà loro come un angelo di luce, ma come un ingannatore... Coloro che riconoscono il rimprovero e la correzione che viene da Dio e sono in grado di vedere e correggere i loro errori, stanno imparando preziose lezioni anche dai loro errori. La loro apparente sconfitta è stata trasformata in vittoria. D’ora in poi non si fidano più delle proprie forze ma di quelle di Dio. Ed essendo guidati dai precetti della Parola di Dio, acquisiscono serietà, zelo e l’umiltà. Non inciampano più, perché il loro cammino è diventato sicuro sul sentiero dove splende la luce celeste. RH, Dec. 16, 1890 CMS 245.2