Nei Luoghi Celesti

160/367

In armonia con la mente di Dio, 7 giugno

Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi; nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio. Giacomo 4:8 LC 170.1

Gli angeli di Dio sono attratti da tutti quelli che con i loro pensieri si avvicinano a Dio... Avere una mente doppia è una grande disgrazia. Un uomo dal cuore doppio, è instabile in tutte le sue vie. Giacomo 1:8 Dobbiamo usare la nostra mente per uno scopo che Dio ci ha dato. L’ambizione, la bramosia, la mania di seguire le mode, i costumi e le pratiche del mondo per non essere considerati singolari, presto cancelleranno ogni linea di distinzione tra il cristiano e le pratiche del mondo. Quando l’essere umano, istruito al servizio di Dio, trova il tempo per fare le cose che non hanno nulla a che fare con Lui, dovrebbe interrogarsi: Qual il mio futuro? Che cosa mi piace realmente fare? A che cosa serve questa disperata lotta per distinguersi? MS 21, 1898 LC 170.2

In qualità di amministratori delle proprietà del Signore, dobbiamo mantenere il tempio dell’anima purificato da tutta la spazzatura e la contaminazione del mondo... Tutti i nostri talenti devono essere usati ogni giorno; ogni potere deve essere usato per essere in armonia con la mente di Dio. Dobbiamo adornarci con tutte le grazie dello Spirito, emulando tutto ciò che è retto e puro, elevando e nobilitando, copiando le eccellenze e incorporando le perfezioni della famiglia celeste, al fine di ottenere un’educazione che ci consentirà di unirci con la reale famiglia nei cortili del paradiso. Abbiamo il privilegio di essere istruiti sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Tutte le eccellenti qualità rafforzare i nostri poteri morali, senza lasciare alcuna ombra su di essi. Con aiuto del cielo, dobbiamo tessere i nostri fili in mezzo all’umanità non per auto gloriarsi, ma per costruire un buon tessuto spirituale, perfetto e celeste, al fine di superare ogni ostacolo... Dio ci invita a lavorare per il tempo e per l’eternità, affinché possiamo crescere alla divina somiglianza. MS 21, 1898 LC 170.3