Nei Luoghi Celesti

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I nostri obblighi verso i poveri, 13 novembre

Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi Matteo 25:35,36 LC 334.1

Mentre il mondo ha bisogno di comprensione, preghiere e assistenza del popolo di Dio, bisogno di vedere Cristo nella vita dei Suoi seguaci il popolo di Dio ha bisogno di avere l’opportunità di acquisire le loro simpatie, e di sviluppare un carattere come quello del disegno divino. Dio ci da l’opportunità di servire tra i poveri, gli sfortunati, i malati e i sofferenti. Essi sono eredità di Cristo per la Sua chiesa, e devono essere curati nello stesso modo come Cristo personalmente si avrebbe preso cura di loro. In questo modo Dio toglie le scorie e purifica l’oro, sviluppando in noi una cultura del cuore e del carattere di cui abbiamo bisogno. Il Signore potrebbe portare avanti il Suo lavoro senza la nostra cooperazione. Non dipende da noi per i nostri soldi, il nostro tempo o il nostro lavoro. Ma la chiesa è molto preziosa ai suoi occhi. Dio si prende cura dei Suoi gioielli, del Suo gregge, e desidera ardentemente, e con amore indicibile di vedere il suo popolo senza macchia o difetto. Questo è il motivo per cui ci ha dato l’opportunità di lavorare per Lui, e accetta il nostro lavoro come segno del nostro amore e della nostra lealtà. LC 334.2

Chiedendo di occuparci dei poveri e sofferenti, il Signore ci sta mettendo alla prova per rivelarci ciò che è nei nostri cuori... La cultura della mente e del cuore si realizza più difficilmente quando sentiamo una tenera compassione per gli altri, e che concediamo i nostri benefici e privilegi per alleviare le loro necessità... Le buone opere ci costano un sacrificio, ma è proprio mediante il sacrificio che impariamo la disciplina. Questi obblighi ci mettono in conflitto con nostri sentimenti e propensioni, e nel realizzarli otteniamo vittoria dopo la vittoria sui tratti discutibili dei nostri caratteri. LC 334.3

Il mondo sarà convinto non tanto da ciò che si insegna dal pulpito ma da come vive la chiesa. Il predicatore annuncia le teorie del Vangelo, ma la pietà pratica della chiesa dimostra il suo potere. 6T 261 263 LC 334.4