Nei Luoghi Celesti

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Vivere al di sopra del mondo, 28 ottobre

Mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. 2 Comizi 4:18 LC 317.1

Nel Suo insegnamento, Cristo cercò di mettere sullo stesso piano le esigenze del cielo e della terra e orientare i pensieri degli uomini dal presente al futuro... Vide che gli uomini corrono il rischio di volgere sempre di più il loro amore verso il mondo, a detrimento dell’amore per Dio che nessuno può rimuovere. Le cose terrene e temporali allontanano gli uomini da Dio, sebbene i vantaggi che ne traggono siano pochissima cosa rispetto alle realtà eterne... Allontanandoci dalle attrazioni e ricchezze celesti, dalla pace e nobiltà dell’anima, l’uomo riversa i suoi affetti su cose indegne e insoddisfacenti; e contemplando costantemente questo mondo, si conforma ad esso. La sua mente capace di elevarsi, ha il privilegio di cogliere l’eterna beatitudine dei santi, ma quando si allontana dalle cose eterne, permette che i suoi poteri siano incatenati come schiavi alle cose di questo mondo. LC 317.2

Gesù è venuto per cambiare questo ordine di cose, per correggere questo male che si è così tanto diffuso. Egli alza la Sua voce divina per avvertire, rimproverare e supplicare, cercando di spezzare l’incantesimo che corrompe, schiavizza e irretisce gli uomini. Egli dice: Che giova infatti all’uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l’uomo in cambio dell’anima sua? (Matteo 16:26). Dio vorrebbe che ci elevassimo al di sopra del mondo. Gesù, il Redentore del mondo, ci presenta l’eredità eterna, le ricchezze immortali... Cristo ha dato sé stesso in sacrificio per il mondo. Ha dato volontariamente la propria vita come riscatto per un mondo apostata; Egli non desidera che l’egoismo e la mondanità abbiano un posto nei cuori dei Suoi seguaci. La conformità al mondo è espressamente vietata dalla Parola di Dio... Gli eletti del Signore devono essere proprio ciò che intendeva che fossero, e ciò che l’apostolo dichiara che siano: Uno spettacolo per il mondo e per gli angeli e per gli uomini (2 Corinzi 4:9) Ibid. LC 317.3