Nei Luoghi Celesti

301/367

Un memoriale davanti a Dio,26 ottobre

Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio, come una ricordanza. Atti 10:4 LC 315.1

Essere apprezzati da Dio come fu Cornelio è un meraviglioso encomio per chiunque in questa vita. E qual era il motivo di questa approvazione? L’apostolo Paolo afferma: Le mie preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio come una ricordanza (Atti 10:4). Né la preghiera né l’elemosina hanno alcuna virtù in sé per raccomandare il peccatore a Dio. La grazia di Cristo, attraverso il Suo sacrificio espiatorio è l’unica cosa che può rinnovare il cuore e rendere il nostro servizio gradito a Dio. Tale grazia operò nel cuore di Cornelio. Lo Spirito di Cristo aveva parlato alla sua anima; Gesù lo aveva attratto a sé e lui si era sottomesso e aveva risposto alla Sua chiamata. Le sue preghiere e le sue elemosine non erano il prezzo per pagare e assicurarsi il cielo ma il frutto dell’amore e della gratitudine verso Dio. LC 315.2

Tale preghiera, proveniente da un cuore sincero, ascende come incenso davanti al Signore; e le offerte per la sua casa e i doni per i bisognosi e i sofferenti sono un sacrificio che gli è gradito. Così è stato con i doni dei fratelli di Filippi, che erano amministrati secondo i bisogni dell’apostolo Paolo mentre era in prigione a Roma. Su questi doni Paolo dice che hanno un profumo di odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio (Filippesi 4:18). La preghiera e le elemosine sono ìntimamente vincolate tra loro, sono l’espressione dell’amore di Dio per i nostri simili. Costituiscono l’adempimento di due grandi princìpi della legge divina: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Questo e il primo comandamento. E il secondo è simile a questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi» (Marco 12:30-31) I nostri doni non ci possono raccomandare a Dio o farci guadagnare il Suo favore, essi sono una prova che abbiamo ricevuto la grazia di Cristo. Essi costituiscono una prova della sincerità e della nostra dimostrazione d’amore. RH May 9, 1893 LC 315.3