Nei Luoghi Celesti

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Tenaci come Daniele, 11 settembre

Il Signore, l’Eterno, mi ha soccorso, per cui non sono stato confuso; per questo ho reso la mia faccia come una selce e so che non sarò svergognato. Isaia 50:7 LC 269.1

Daniele è un perfetto esempio per i giovani di oggi, che se sono fedeli ai principi e al dovere, saranno istruiti come lo fu il profeta. Lui e i suoi tre compagni hanno appreso la saggezza grazie alla quale si assicurarono molti vantaggi. Ma ciononostante dovevano lo stesso passare delle prove. I loro principi dovevano entrare in collisione con regolamenti e norme del re. Dovevano mangiare il cibo posto sul suo tavolo e bere il suo vino...Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i dbi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi (Daniele 1:8). La sua richiesta non fu fatta con spirito di sfida, era semplicemente una sollecitazione come di un grande favore... Daniele e i suoi compagni erano cortesi, gentili, rispettosi; possedevano grazia e modestia. Ora, quando Daniele e i suoi compagni furono messi alla prova, agirono con rettitudine, intelligenza e secondo la grande Verità di Dio. Non volevano apparire capricciosi. Nel passato la carne non faceva parte della loro dieta, né avrebbe dovuto far parte nemmeno in futuro. Per quanto riguarda il vino, era proibito a tutti quelli che facevano parte dell’opera di Dio, così anche questi nostri tre amici volevano astenersi... LC 269.2

Daniele e i suoi compagni non sapevano quale sarebbe stata la decisione nei confronti della loro richiesta. Non potevano immaginare che fossero in pericolo di vita, tuttavia decisero di rimanere nella retta via e nella temperanza anche se avessero dovuto affrontare il tribunale della licenziosa Babilonia... Dopo aver messo nelle mani del Signore la loro situazione, e grazie alla loro buona condotta, la loro richiesta fu accolta. Il Signore ha collaborato con Daniele e i suoi compagni. I particolari di questa vicenda sono stati riportati nella storia dei giovani di Israele come avvertimento per tutti i giovani al fine di evitare ogni approccio a costumi, pratiche e accondiscendenze che avrebbero disonorato Dio. MS 51, 1898 LC 269.3