Nei Luoghi Celesti

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Nessuna parola acuta o tagliente, 24 giugno

Deposta dunque ogni malizia ed ogni inganno, le ipocrisie, le invidie ed ogni maldicenza, come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della parola, affinché per suo mezzo cresciate. 1 Pietro 2:1,2 LC 187.1

Dobbiamo studiare seriamente questa istruzione. È nostro privilegio crescere fino a raggiungere la statura della pienezza di Cristo. (Efesini 4:13). Non dobbiamo essere sconsiderati o negligenti nel parlare, ferendoci l’un l’altro con parole taglienti... Ogni operaio che lavora per il Signore deve apprezzare il compito che gli è stato assegnato. Il lavoro nelle istituzioni di Dio deve essere portato avanti senza mormorii, senza parole dittatoriali. Pensieri, parole e atti degli operai di Dio devono essere puri e santi. Come collaboratori di Cristo devono testimoniare la loro rinascita. Non ci deve essere un linguaggio tagliente, nessun rimprovero fatto con l’ira, perché gli angeli di Dio sono sempre presenti durante il nostro cammino. LC 187.2

Cristo ama elogiare ogni lavoratore fedele. Ogni buona azione è registrata nel libro del cielo. I piccoli errori possono capitare, ma le parole di censura suscitano sentimenti di rappresaglia, cosa che disonora Dio... Qualsiasi parola pronunciata senza una riflessione dovrebbe essere ritratta subito... Dobbiamo ricordare che come cristiani che lavoriamo uniti, non dobbiamo agire come peccatori, le cui parole e opere sono peccaminose, a meno che non avviene un sincero pentimento, tale comportamento viene condannato... Sii vigilante e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non ho trovato le tue opere compiute davanti al mio Dio. Apocalisse 3:2 Ecco il nostro compito. LC 187.3

Poiché molti sono in procinto di morire spiritualmente, il Signore ci chiama per rafforzarli. Il popolo di Dio deve essere fermo nei loro doveri. Deve essere unito insieme dai vincoli di fratellanza cristiana e deve essere rafforzato nella fede parlando spesso l’un l’altro delle preziose verità. Nessuno deve mai litigare o condannare. Si deve unire l’importanza dell’ubbidienza alla legge di Dio. In questa vita non c’è nulla di più importante del carattere rimodellato che ci permetterà di entrare con gioia nella dimora dei santi. Perché allora non accettiamo questo privilegio di diventare santi già qui sulla terra? Letter 179, 1902 LC 187.4